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Calcio, la FIGC verso il commissariamento. Niente maggioranza, niente presidente: Tommasi escluso, Gravina e Sibilia in corsa

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L’Election Day della Federcalcio si è concluso con un nulla di fatto. Una situazione preventivabile, vista la confusione generale che regnava alla vigilia e che regna tuttora. Niente maggioranza, niente nuovo presidente, niente accordo tra i candidati: la FIGC, tra poche, ore sarà commissariata, come fortemente auspicato dal presidente del CONI Giovanni Malagò.

È stata una giornata lunga all’Hotel Hilton di Fiumicino, cominciata con un lungo intervento da parte del presidente uscente, Carlo Tavecchio, che una volta di più ci ha tenuto a sottolineare i meriti della sua gestione ed a togliersi qualche sassolino dalla scarpa (il VAR, la nomina di italiani ai vertici del calcio europeo e mondiale). Poi, la parola è passata ai candidati: Damiano Tommasi, presidente dell’Asso Calciatori, poi Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ed infine Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, con annessa polemica tra questi ultimi due.

Poi si è passato al voto, naturalmente. Il primo giro si è concluso come prevedibile con un nulla di fatto: Sibilia 209,59 (39,37%) Gravina 188,84 (37,06%). Tommasi 113,84 (22,34%) schede bianche 6,24 (1,22%). Servivano i tre quarti delle preferenze, limite che è stato poi abbassato nella seconda votazione, in cui servivano i due terzi per ottenere la maggioranza, ma anche in questo caso niente da fare. È cambiato poco o nulla: Sibilia 206,80 (40,41%) Gravina 175,74 (36,39%), mentre Tommasi si è fermato a 113,79 (22,23%). Nemmeno il terzo giro è servito, in cui al candidato più votato “bastava” ottenere il 50% dei voti + 1: Sibilia 202,51 (39,42%), Gravina 197,06 (38,36%), Tommasi 106,79 (20,79%).

Tommasi è rimasto quindi escluso dalla corsa, come prevedibile, potendo contare solo sull’appoggio dell’Asso Calciatori. Ma adesso regna la confusione. I calciatori continuano a sostenere il loro presidente e vanno verso la scheda bianca nell’ultimo scrutinio; la Lega Serie A è spaccata in due tra Gravina e Sibilia, così come la Lega di Serie B; la LND, ovviamente sta con quest’ultimo; la Lega Pro, ovviamente, sostiene il suo numero uno, al pari di arbitri ed allenatori. Un ballottaggio che potrebbe saltare, dal momento che anche l’ipotesi di un patto dell’ultimo minuto tra Gravina e Sibilia è saltata. Direttamente per bocca di quest’ultimo, che, anzi, ha spinto i “suoi” a votare scheda bianca (“Non ci sono le condizioni per procedere“).

Un caos prevedibile, forse evitabile. Di sicuro lo scenario peggiore possibile per il calcio italiano, dopo mesi di proclami di cambiamento sventolati dalle varie parti sin da quel 13 novembre 2017 che ha segnato l’inizio dell’ “Apocalisse”.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter AIC

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