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Taekwondo: alla scoperta di Simone Alessio. Un giovane su cui puntare, magari già verso Tokyo 2020

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Non c’è solo Vito Dell’Aquila fra gli astri nascenti del taekwondo italiano, che negli ultimi anni ha intrapreso una forte campagna di rinnovamento dopo il periodo d’oro targato Mauro Sarmiento e Carlo Molfetta, capaci di portare in Italia le prime storiche medaglie olimpiche di questa disciplina. Classe 2000 come il pugliese di Mesagne, Simone Alessio sta dimostrando in questa fine di 2017 di poter essere un punto di riferimento per il taekwondo italiano del futuro e – perché no – anche del presente.

Calabrese di Catanzaro e tesserato presso il Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco, Simone è definitivamente esploso in questa stagione, in cui ha conseguito diversi grandi risultati sia con i pari età che con i senior. Il miglior risultato è datato inizio novembre, quando a Larnaca, a Cipro, si tenevano gli Europei Juniores di taekwondo: in quell’occasione, Simone ha cominciato fin da subito la marcia verso la medaglia d’oro dei -73 kg, conquistata mietendo un avversario dopo l’altro con il piglio di chi non conosceva risultato diverso dalla vittoria.

Il risultato, insieme alle ottime prestazioni negli Open di Serbia e Slovenia in cui il giovane azzurro ha conquistato la medaglia di bronzo, gli ha permesso di entrare a far parte della spedizione azzurra che ha affrontato gli Europei senior riservati alle categorie olimpiche, organizzati a Soifia. È qui che, partito come giovane per fare esperienza anche in una grande competizione per senior, Simone è diventato la nota più lieta di questa manifestazione, per l’Italia. L’azzurro è arrivato ai quarti di finale, subendo l’eliminazione per 17-11 ad opera del russo Arman Irgaliev, vincitore poi della medaglia d’oro.

È nata una stella? È assolutamente troppo presto per dirlo, anche perché se anche solo confrontato con il pari età Vito Dell’Aquila, al momento il palmares di Simone è inferiore a quello del suo coetaneo e connazionale. Di sicuro, sulle loro spalle potrà appoggiarsi il movimento intero ma se Dell’Aquila ha già racimolato tanti punti in ottica Tokyo 2020 in questo 2017, lo stesso non si può dire di Alessio, la cui partecipazione alle Olimpiadi – decisa in base al ranking di qualificazione stilato sui risultati ottenuti nel quadriennio precedente ai Giochi – è davvero molto difficile, a meno di exploit clamorosi in una categoria che fra i big lascia davvero poco spazio a inserimenti di nuovi atleti. Di sicuro, però, il talento e la voglia di emergere non mancano ad Alessio, che in ottica Parigi 2024 può essere uno degli atleti di punta per l’Italia.

andrea.voria@oasport.it

 





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Foto: FITA

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