Stati Generali Coni 2017, Carlo Mornati: “Italia modello mondiale, siamo quinti nella storia e in entrambe le top10 dei medaglieri olimpici”
Carlo Mornati, ex canottiere azzurro ed ora Vice Segretario Generale del CONI e Responsabile della Preparazione Olimpica italiana, è intervenuto nella seconda sessione degli Stati Generali.
Le statistiche parlano chiaro, l’Italia è tra le nazioni con maggior tradizione sportiva al mondo: “Vogliamo partire da una ricostruzione storica: 692 medaglie vinte ai Giochi Olimpici, l’Italia è al 5° posto complessivo. Il piazzamento medio è l’ottavo posto. La scherma con 125 medaglie, l’atletica e il ciclismo con 60 podi sono le Federazioni più medagliate. Sono 27 le discipline andate a medaglia tra il 1996 e il 2016, 32 nel complessivo periodo storico. Nelle varie edizioni dei Giochi Invernali abbiamo vinto 114 medaglie e ciò ci consente di essere al 10° posto nel medagliere per Nazioni. L’Italia è uno dei pochi Paesi che è presente nella top ten in entrambi i medaglieri e questo conferma come il nostro Paese sia un modello pluridisciplinare. Le discipline più munifiche a livello invernale sono lo sci di fondo con 34 medaglie, lo sci con 30 e lo slittino con 17″.
Per quanto riguarda la partecipazione femminile azzurra ai Giochi: “Si può notare che il 15% totale delle medaglie sono state vinte dalle donne ma nelle ultime sei edizioni la partecipazione è cresciuta fino al 46% e l’incidenza parziale al 34%. Metà delle medaglie vinte da Lillehammer a Sochi 2014 è merito quindi della competitività femminile. Questa politica è figlia delle politiche del CIO. A Tokyo avremo 339 gare con un gap di sole 9 gare tra i due generi. Entro il 2024 dovremo raggiungere l’uguaglianza a livello di incidenza di medaglie”.
Sulle criticità dello sport italiano: “Un 26% in più di Paesi partecipanti ai Giochi, un 12% in più di Paesi che vanno a medaglie, un 22% di competizioni in più, mentre registriamo il 30% in meno della popolazione nella fascia di partecipazione olimpica e una riduzione del 45% dei contributi negli ultimi sei cicli olimpici (1993-2016). Quali sono le nostre strategie? Abbiamo provato a farci un esame di coscienza collettivo. Da parte nostra abbiamo cercato di affrontarlo con un accentramento, creando un’area che facesse convergere tutte le attività e valorizzando la sinergia con le Federazioni anche attraverso i Centri di Preparazione Olimpica. Negli ultimi 4 anni è stata incrementata del 31% la presenza nei Centri, con un piano di investimenti dal 2013 al 2020 di 22 milioni di euro: 7 sono relativi ad investimenti già realizzati, 15 invece sono in fase di programmazione. Fare esercizi sul passato ci ingessa, dobbiamo guardare al futuro tenendo conto che si corre molto e va mantenuto il livello di competitività come da tradizione”.
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gianluca.bruno@oasport.it
Foto: Twitter CONI
