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Sci di fondo

Sci di fondo, Coppa del Mondo 2017-2018: Francesco De Fabiani, deve essere l’anno del riscatto

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Dove eravamo rimasti? Al quarto posto nella 15 km a tecnica classica del Tour de Ski dello scorso anno o, facendo ancora un passo indietro, alla vittoria di Lahti che aveva fatto stravedere nel marzo 2015 sulla pista che avrebbe ospitato due anni dopo i Mondiali. Francesco De Fabiani è ormai da tempo sul trampolino di lancio e purtroppo non ha ancora spiccato il volo definitivamente.

Sembrava destinato, l’azzurro specialista della tecnica classica, a spiccarlo due anni e mezzo fa quando addirittura si aggiudicò la 15 km sulla neve finlandese e risultò alquanto competitivo in altre gare del finale di stagione, poi il valdostano ha vissuto un 2015/2016 da protagonista ma senza podio e infine lo scorso anno ha combattuto lungamente con problemi fisici che, di fatto, gli hanno fatto perdere una stagione. Lui ha combattuto, ha cercato di far leva sulla classe innata di cui dispone ma si è dovuto accontentare di qualche buon piazzamento, di poca continuità di rendimento, del 14mo posto nel Tour de Ski e si è presentato completamente svuotato nell’appuntamento più importante ai Mondiali di Lahti.

La speranza è che l’Italia possa ritrovare questo atleta che è molto più di una promessa proprio nella stagione olimpica e che De Fabiani risponda presente in un’annata dove la preparazione sarà effettuata in funzione dell’evento a Cinque Cerchi. Aspettarsi subito buoni risultati a partire da questa settimana, con carichi di lavoro pesantissimi alle spalle, sarebbe utopistico. Ci si può accontentare di rivedere un De Fabiani recuperato dal punto di vista fisico e psicologico, che possa affrontare senza intoppi una stagione dura ma esaltante come quella che va ad iniziare.

Le sensazioni sono buone, i test di inizio mese sono stati positivi, mentre nell’ultima settimana De Fabiani ha segnato un po’ il passo, vittima della fatica della preparazione. L’Italia ha bisogno come il pane di un atleta competitivo nelle lunghe distanze e ancora di più nella tecnica classica dove gli azzurri hanno sempre incontrato grandi difficoltà. Ai Giochi Olimpici la tecnica classica non avrà un appuntamento con partenze a intervalli e questo potrebbe un po’ penalizzare l’azzurro che è tutt’altro che fermo in volata ma dovrebbe vedersela in una 50 km con i mostri sacri della specialità, difficili da battere soprattutto in una mass start. Sperare in un podio a Cinque Cerchi è forse troppo ma in una stagione della rinascita e del rilancio è plausibile, vista la classe di cui dispone il fondista valdostano e la voglia con cui sta svolgendo la preparazione per quella che può essere considerata a tutti gli effetti la stagione della verità.





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