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MotoGP, il commovente abbraccio tra Dovizioso ed i meccanici Ducati. Quando la grandezza dell’uomo va oltre il risultato

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Credo che la cosa più bella quest’anno sia stata l’aver emozionato tante persone, anche dentro al paddock e non è affatto scontato. Questa è una delle sensazioni che più mi danno soddisfazione. Ci abbiamo provato fino alla fine, ma tutto sommato siamo stati competitivi anche a Valencia. Penso che sarebbe comunque stata dura anche se Marc fosse caduto, non credo avessimo il passo per vincere. A questi livelli non è facile individuare cosa manca per essere competitivi, però il lavoro di tutti è stato incredibile, a casa restano in tanti che non si vedono e tutti hanno dato il loro contributo”.

Queste le parole più significative di un emozionato Andrea Dovizioso che con quell’abbraccio a meccanici della Ducati, poco dopo, il suo ritiro ha dimostrato tutta la sua grande umanità e sportività nell’accettare una sconfitta che però non cancella affatto quanto fatto dal pilota della Ducati in questo Mondiale 2017 di MotoGP.

6 vittorie e l’essere in lizza in questo campionato con un super campione come Marc Marquez sono un nulla rispetto a quanto raccolto dal forlivese in termini di consenso e rispetto. Se fino a qualche tempo fa, il ragazzo era più svizzero che italiano nel cuore dei tifosi, in quest’annata le testimonianze di vicinanza non sono mancate anche da parte degli stessi avversari. Un ragazzo per bene che quest’anno si è scoperto campione.

Non è un termine esagerato per definire il n “04”. Il centauro della D16 ha conquistato la gente grazie al suo modo di essere e di fare, sempre rispettoso e mai coi toni sbagliati. Anche nell’epilogo, quando tutti eravamo pronti a scagliarci contro Jorge Lorenzo, reo di non aver aiutato il teammate nel gioco di squadra nell’atto conclusivo di Valencia, il “Dovi” ha smorzato i toni: “Non mi ha ostacolato, averlo lì davanti è stato utile perché con la sua guida pulita sono riuscito a restare col gruppo di testa”.

Ebbene un signore ed è con questo modo di essere che ha acquisito nuova considerazione in chi forse vedeva nel Motomondiale solo l’icona di Valentino Rossi. Oggi, è vero, ha vinto Marc Marquez, si è laureato campione del mondo per la sesta volta, ma Andrea si è portato a causa qualcosa di più importante riuscendo a far vivere agli appassionati un’annata emozionante grazie al suo grande spirito di abnegazione. In questo caso è il proprio il caso di dirlo: la grandezza dell’uomo va oltre il risultato.

Grazie Dovi

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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