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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: la Croazia ai raggi X. Kruno Simon nel ruolo di leader. Fisicità e talento le armi principali

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Archiviato il primo impegno, per l’Italia è già tempo di voltare pagina perché gli azzurri affronteranno domani la Croazia a Zagabria. È la partita più importante del girone, per forza di cose, contro l’avversaria più forte del raggruppamento, che però all’esordio è incappata in una brutta sconfitta contro l’Olanda. Lo svolgersi delle partite nel pieno di NBA ed Eurolega ha rimescolato notevolmente le carte, aggiungendo tanta imprevedibilità al percorso delle qualificazioni ai Mondiali del 2019. Anche la Croazia non è stata indenne: sono solo quattro i reduci del roster che solo tre mesi fa ha affrontato EuroBasket.

La rivoluzione nella Croazia è iniziata già in panchina, con l’arrivo di Ivica Skelin, chiamato a ricostruire una squadra reduce dalla delusione europea (sconfitta netta agli ottavi contro la Russia). Il leader in campo sarà per forza di cose Kruno Simon. Per accordo tra il suo club, l’Efes Istanbul, e la federazione croata, l’ex Milano disputerà una sola partita in questa finestra, ovvero quella contro l’Italia. I suoi compagni non potranno prescindere dalla sua leadership. Soprattutto i suoi compagni di reparto: non tanto Filip Kruslin, visto anche gli Europei, quanto i giovani Dominik Mavra (classe ’94), Jakov Mustapic (’94) e Domagoj Bosnjak (’95), tre giocatori talentuosi e temibili, soprattutto oltre l’arco. Da non sottovalutare, poi, nemmeno Toni Katic.

Sotto canestro, ovviamente, c’è molta fisicità ma altrettanta tecnica. A partire da Darko Planinic, attualmente in forza alla Dinamo Sassari, e Miro Bilan, che rientra in Nazionale dopo l’esclusione agli ultimi Europei: rispettivamente 2,11 e 2,13 cm, proporranno agli azzurri il solito problema a rimbalzo, al pari di Josip Sobin. Oltre all’altezza, però, i lunghi croati sono capaci di potersi muovere senza problemi oltre l’arco, aprendo la difesa e diventando davvero imprevedibili. Proprio in quest’ottica bisognerà fare attenzione ai vari Boris Barac, Ivan Ramljak, Luka Bozic (il più giovane del roster, classe ’96) e Zeljko Sakic.

Come al solito non sarà una sfida banale, resa ancor più insidiosa dalla sconfitta di ieri della Croazia. Gli azzurri si troveranno di fronte una squadra affamata, decisa a riprendere il cammino: sarà un bel banco di prova per misurare valore e ambizioni della nuova Italia di Meo Sacchetti.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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