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MotoGP, pagelle GP Malesia 2017: Ducati sontuose, Marc Marquez calcolatore, Yamaha in affano, sprofondo Suzuki

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Tutto rimandato a Valencia! Il GP della Malesia (clicca qui per la cronaca) della MotoGP non chiude i discorsi in ottica titolo iridato grazie ad una sontuosa prestazione delle Ducati. Andrea Dovizioso vince e recupera qualche punto in classifica generale ad un Marc Marquez che ha badato al sodo. Male, come sempre, le Yamaha sul bagnato, mentre fanno peggio le Suzuki che spariscono letteralmente.

LE PAGELLE DEL GP DI MALESIA:

ANDREA DOVIZIOSO (Ducati) VOTO 9. Una gara che doveva vincere e ha vinto. Le Ducati sull’asfalto bagnato di Sepang dominano in lungo e in largo e la doppietta finale permette al forlivese di mantenere ancora vivo il sogno di titolo. La fiammella è ancora accesa (clicca qui per gli scenari possibili), appena appena, ma in una gara può sempre succedere di tutto (clicca qui per programma e tv del GP di Valencia). Lui il suo l’ha fatto e non ha nulla di che recriminare. Nella gara di oggi è stato impeccabile, recuperando nei primi giri e andando a vincere in maniera inesorabile.

JORGE LORENZO (Ducati) VOTO 9,5. La miglior gara della stagione per distacco, impreziosita dalla posizione ceduta a Dovizioso. Il maiorchino oggi avrebbe potuto vincere, con pieno merito, ma ha dato una mano al compagno e si merita per questo mezzo voto in più. I segnali di miglioramento si vedono gara dopo gara e sul bagnato sempre davvero a suo agio con la Desmosedici.

JOHANN ZARCO (Yamaha Tech3) VOTO 7,5. Il francese è sempre a caccia del primo successo nella classe regina e in ogni occasione riesce a crearsi la chance di centrarlo. Anche a Sepang comanda la gara per diversi giri poi, vuoi per la superiorità delle Ducati, vuoi per una gomma Soft al posteriore che ha iniziato a cedere, ha preferito tenersi stretto un podio di grande importanza. Senza la pioggia chissà..

MARC MARQUEZ (Honda) VOTO 6. L’elogio della calma. Oggi ha corso da grande ragioniere, senza correre il minimo rischio, a parte la partenza. Pronti via e con una staccata paurosa recupera dalla settima alla seconda posizione. La sua gara si decide in quell’istante. Non deve più fare follie per conquistare punti importanti e, quando si accorge che non ha senso mettere a repentaglio un Mondiale per un terzo posto, tira i remi in barca e accetta una quarta posizione sulla quale avrebbe messo la firma.

DANI PEDROSA (Honda) VOTO 5. Dopo mesi di anonimato, ieri ha centrato una pole position che è il più classico dei “fulmini a ciel sereno”. La pioggia lo riporta sulla terra e, sostanzialmente, dopo la prima curva sparisce dai radar. Non pervenuto per tutta la corsa in un grigio quinto posto a mezzo minuto dalla vetta.

DANILO PETRUCCI (Ducati Pramac) VOTO 7. Dal caos a qualche punto importante. La moto lo saluta nel giro di allineamento ed il pilota umbro è costretto ad un rientro forsennato ai box. La pit lane era già chiusa per cui è costretto a partire dal fondo. Nonostante ciò risale vorticosamente e chiude sesto. Senza l’intoppo prima del via sarebbe stato da podio, togliendo altri punti pesanti a Marquez pro-Dovizioso.

VALENTINO ROSSI (Yamaha) VOTO 5,5. Per usare un pallido eufemismo la pioggia non era propriamente nei suoi piani oggi. Il “Dottore”, infatti, aveva messo in mostra un buon feeling con la sua M1 sull’asciutto e anche le qualifiche l’avevano confermato. Con l’arrivo del bagnato la sua moto, come sempre, va in affanno e la gara è risultata davvero complicata. Scattato bene dalla quarta posizione rimane subito intruppato nella pancia del gruppo e si ritrova in un amen in undicesima posizione. Le gomme impiegano diversi giri per entrare a regime ma ormai è troppo tardi. Il settimo posto (a un secondo dal quinto di Pedrosa) finale è un brodino.

MAVERICK VINALES (Yamaha) VOTO 5. Leggasi quanto scritto per Rossi, con l’aggravante che lo spagnolo non riesce minimamente a spingere con la sua M1 e finisce in nona posizione solamente grazie a cadute e ritiri di chi lo precedeva. Mai inquadrato o nominato durante l’interno GP. Ripensando al suo inizio di stagione viene in mente il proverbiale “Sic transit gloria mundi…”.

ANDREA IANNONE (Suzuki) VOTO 4,5. Dopo una partenza accettabile finisce subito nelle retrovie e chiude addirittura fuori dalla zona punti dietro persino all’esordiente Michael van der Mark (Aprilia) voto 6.

 

 





 

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alessandro.passanti@oasport.it

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