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Artistica

Ginnastica, Mondiali 2017 – L’esplosione di Lara Mori! Un cuore gigante, grinta da vendere, due Finali da sogno

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Definitivamente esplosa e consacrata tra le grandi. Entrare in una Finale di Specialità ai Mondiali è qualcosa di incredibile e di davvero difficile, essere tra le miglior otto del Pianeta su un attrezzo è un’impresa ardua ma che se compiuta certifica una volta per tutte una ginnasta. Essere nell’olimpico del corpo libero è qualcosa di così fantascientifico che nemmeno lei stessa ci crede: Lara Mori è tra le grandi e la sua soddisfazione dopo la gara palesa una grandissima emozione e gioia, tutte racchiuse dentro di lei e ancora da far esplodere.

La toscana ci dovrà dormire su a Montreal e svegliandosi capirà davvero quello che ha combinato in pedana. Non è qualcosa di facile comprensione, è sembrato quasi più facile riuscirsi che capire di essersi riuscita. Laretta è stata semplicemente meravigliosa: è l’aggettivo più calzante per questa grintosa 19enne che si è tolta una bella gioia personale al termine di una stagione davvero da incorniciare.  (e una medaglia davvero sfiorata, probabilmente meritata), era proseguita con una grande estate di allenamento e il titolo italiano, è culminata con questa prestazione davvero da incorniciare. Il suo libero è piaciuto, hanno convinto le diagonali di livello e l’artistica espressa, sono stati percepite anche la passione e la fluidità dei movimenti: un pacchetto completo che scaraventa la Mori ai vertici internazionali dove probabilmente non era attesa. Che la sua prova fosse di qualità si sapeva, ma qualificarsi alla finale è stato davvero eccezionale, oltre le più rosee aspettative.

Non è stato un cammino facile. Per arrivare a questo 13.500 (5.6 di D Score, ottavo posto complessivo) sono serviti tanto sudore e sacrifici in un percorso lungo, sofferto in cui l’aretina è cresciuta passo dopo passo per acquisire quella giusta maturità e convinzione nei propri mezzi. Tre anni fa disputò i suoi primi Mondiali sostituendo Elisa Meneghini, poi era presente anche a Glasgow 2015 quando fu determinante per ottenere la qualificazione dell’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016. E proprio la mancata convocazione per quei Giochi ha scatenato la rabbia giusta per far esplodere tutto il tanto di Lara Mori, ora davvero una certezza della nostra Nazionale che domenica proverà ancora a fare un salto in avanti.

In questa prestazione c’è tanto anche della sua allenatrice Stefania Bucci che a Montevarchi non la molla un attimo fin da quando è piccina e che oggi le ha fatto uno dei regali più belli che un coach possa desiderare, tra l’altro in una delle cornici più amate da lei: qui disputò le Olimpiadi 1976 quando esplose Nadia Comaneci (madrina di questa rassegna iridata), sono passati 41 anni ma le emozioni restano. E anzi rifioriscono. Naturalmente ci siamo soffermati più a lungo su questa finale (ha un peso tecnico mostruoso) ma Lara è anche nella finale del concorso generale individuale: 19esimo punteggio a causa di una caduta alla trave (altrimenti sarebbe in zona top ten), unica macchia di una serata in cui è stata perfetta, come testimonia il risultato alle parallele dove spesso viene un po’ massacrata dal pannello.

 





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