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Basket, Europei 2017: Italia, ora niente più alti e bassi. Ma con un cuore così tutto è possibile!

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Il viaggio dell’Italia agli Europei prosegue, eccome se prosegue. La vittoria contro la Finlandia ha consegnato agli azzurri l’accesso tra le prime otto: era l’obiettivo dichiarato da Messina alla vigilia ed è stato raggiunto. Ora, quindi, può cominciare un altro torneo per gli azzurri. La partita contro i finlandesi è stato il manifesto ideologico di questa squadra: il primo tempo è stato perfetto, sia in attacco, muovendo la palla e cercando sempre il miglior tiro possibile (Zero-point-five good-to-great, i mantra che il coach catanese ha importato dalla cultura dei San Antonio Spurs), che in difesa, dove tutti hanno giocato con aggressività e sacrificio, mentre nel secondo tempo è arrivato il solito black-out, con la Finlandia che si è fatta sotto pericolosamente. Un calo che poteva costare caro, ma superato grazie al cuore ed alla grinta che oramai contraddistinguono questo gruppo.

La costante in tutto l’Europeo azzurro fin qui, infatti, è stata la voglia, la volontà. È una Nazionale che ha assenze pesanti e, per forza di cose, meno talento rispetto agli anni scorsi. Questo indubbiamente ha condizionato il gioco – e nel corso della preparazione si è visto – ma, nel momento in cui contava, le lacune sono state compensate dal cuore. Su tutti, Ariel Filloy e Paul Biligha, così come Filippo Baldi Rossi, richiamato in tutta fretta dopo l’infortunio di Pascolo a meno di due giorni dal debutto. Un’energia che ha senza dubbio contagiato anche i leader, che sanno di poter contare sull’aiuto dei compagni. Un gruppo con gerarchie ben definite, in cui ognuno sa il suo ruolo ed il contributo che può dare.

L’altra costante, però, sono stati i black-out. Troppi e troppo pericolosi. L’abbiamo detto tante volte: questa squadra non ha mezze misure, o gioca al massimo oppure smette di giocare. Anche contro la Finlandia è stato così. Dopo una prima parte celestiale, si è spenta la luce. L’attacco si è fermato ed ha perso ritmo, compensato però parzialmente dalla difesa, la nota più che positiva del viaggio azzurro fin qui – in netta controtendenza con il rendimento recente – Cali pericolosi, che da ora in poi dovranno necessariamente essere evitati. Il prossimo ostacolo, infatti, si chiamerà con molta probabilità Serbia. L’asticella si alzerà notevolmente e gli azzurri dovranno essere praticamente perfetti. Questa squadra, però, ha qualcosa dentro.

Contro la Finlandia non era affatto facile psicologicamente, visto che gli azzurri giocavano con la pressione di essere considerati “favoriti” e dopo le ultime due uscite del girone piuttosto opache. La risposta, però, è stata grandiosa, con un approccio alla partita che migliore non poteva essere. I finlandesi, infatti, erano un avversario molto più difficile di quanto il +13 finale non dica. Il calo nel corso della partita è stato, se vogliamo, anche fisiologico ed inevitabile, quando si crea un solco importante. Ma si è trattato dell’ennesima prova di forza mentale di questo gruppo, che ha tenuto botta e portato a casa la vittoria (alla fine “solo” -3 i parziali sia nel terzo che nel quarto periodo). Una vittoria che fa aumentare fiducia e motivazione. L’obiettivo è stato raggiunto, la pressione si è alleggerita notevolmente. Con un cuore ed una voglia così, tutto è possibile!

 




 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Ciamillo Archivio FIP

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