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Volley femminile, Grand Prix 2017 – L’Italia risorge dalle sue ceneri, Araba Fenice cavalcata da Mazzanti. Egonu e compagne, l’ultimo sforzo per la leggenda

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L’Italia è tornata tra le grandi, risorta dalle proprie ceneri, rigenerata dalla cura Mazzanti, un’Araba Fenice che nel giro di un anno ha saputo riprendere il posto che le spetta nell’elite del volley internazionale e che ora è addirittura a un passo da un appuntamento con la leggenda: vincere il Grand Prix di volley femminile, quel trofeo che ci è sempre sfuggito, sfiorato soltanto nel 2004 e nel 2005 quando però a imporsi fu proprio il Brasile (tra l’altro nostro avversario nella Finale di domani, ai tempi si giocava invece con il format del round robin).

Dalla delusione delle Olimpiadi di Rio 2016, con quattro sconfitte in cinque partite e una repentina eliminazione, all’atto conclusivo del prestigioso torneo internazionale che quest’anno assicura 600mila euro alla formazione trionfatrice. La nostra Nazionale si è totalmente trasformata ed è stata rivoluzionata: è cambiato il modo di stare in campo, è diverso l’atteggiamento delle ragazze, il gruppo è molto più affiatato, le ragazze sembrano molto legate tra loro, in campo e nello spogliatoio. C’è stata una decisa inversione di tendenza rispetto a 12 mesi fa quando dei musi opachi salutarono la terra carioca dopo un desolante torneo a cinque cerchi.




 

Da quando Davide siede sulla panchina azzurra sono arrivate 13 vittorie e solo 4 sconfitte in match ufficiali (tra cui quella ininfluente contro la Serbia). Sembra che il CT di Fano sia un Re Mida, capace di curare i malanni di un movimento attraverso poche mosse, chiare e precisa, con qualche colpo di bacchetta magica che ha rigenerato la Nazionale. Siamo arrivati fino in fondo, possiamo dirlo. Domani l’avventura nel Grand Prix si concluderà, manca soltanto l’ultimo ostacolo, quel Brasile che spesso e volentieri ci ha bastonato, nostra autentica bestia nera: questa volta bisogna invertire la rotta e diventare davvero grandi. Un successo in una manifestazione internazionale manca addirittura dai tempi della Coppa del Mondo 2011: sarebbe il miglior trampolino di lancio per questa nuova generale.

Una squadra con 24 anni di media: il futuro è davvero tutto loro. Sarà anche vero che gli USA Campioni del Mondo erano senza le varie Hill, Easy, Adams, Akinrandewo, che la Russia Campionessa d’Europa ha giocato senza Goncharova e Kosheleva, che la Cina Campionessa Olimpica e battuta in semifinale aveva sì Zhu Ting ma era priva di alcune pedine. Nulla però può sminuire questo cammino che deve completarsi domani pomeriggio contro le ragazze di Zè Roberto.

Se però questo Grand Prix doveva darci delle risposte allora sono arrivate, eccome. L’Italia cresce partita dopo partita, tecnicamente e psicologicamente, è conscia dei propri mezzi e sa quello che sta facendo. L’obiettivo studiato a tavolino erano le Olimpiadi di Tokyo 2020 a cui questa Nazionale sarebbe arrivata con grande esperienza ma i tempi sono stati anticipati. Vedremo con le avversarie al top ma la sensazione è che le ragazze di Mazzanti possano davvero dettare legge con tutte le big. Ci sarà da divertirsi. Sì, siamo tornate.

 

(foto FIVB)

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