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Nuoto, Universiadi 2017 – Gregorio Paltrinieri è pronto alla sfida: “È il momento giusto: la 10 km è una priorità. Voglio arrivare pronto a Tokyo!”

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Manca pochissimo al via delle Universiadi di Taipei 2017 e nel nuoto tutti gli occhi saranno inevitabilmente puntati su di lui. Gregorio Paltrinieri è pronto alla sfida, come sempre. Stavolta alzerà ulteriormente l’asticella: non solo la doppietta 800-1500, ma anche il battesimo del fuoco nelle acque libere. Già, perché dopo l’antipasto di marzo in Coppa Europa (quando finì quarto), Greg ci ha preso gusto ed ora si metterà alla prova con i più forti al mondo in questa specialità. Sarà una settimana di gare ad alto livello, ha esordito in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. “All’inizio volevo fare solo la 10 km, ma già che ci sono nuoto anche in vasca. Tutto questo mi gasa: la 10 km ora è diventata una priorità perché a Tokyo voglio arrivarci pronto. Non è detto che tutto vada bene subito: potrò avere problemi con l’acqua fredda, la muta, le botte, ma sento che è finalmente arrivata l’ora di tentare quest’avventura“.

Le gare di fondo, però, chiuderanno il programma di gare. Prima, la rivincita nei 1500 metri con l’ucraino Mykhailo Romanchuk. Inevitabile tornare al duello di Budapest. “Vincere è stata una liberazione. Già ero arrabbiato per il bronzo negli 800, poi è stato snervante avere l’ucraino a fianco e temere di perdere“. Ucraino che grida già vendetta. “Bisogna farle prima le gare. Io quella di Budapest l’ho vinta: sono tre anni che aspetto un avversario, a cominciare da Sun Yang, che forse si è rassegnato. Io ci sono e so di poter fare 14’30 ma non lo faccio mai. Al Mondiale ho rivinto l’oro senza migliorarmi: bisogna fare qualcosa“. Una sfida lanciata a tutti, dunque: fatevi avanti, io sono qui ad aspettarvi.

 




 

Greg non si accontenta, infatti. Dopo le fatiche del Mondiale, eccolo all’Universiade. Poi una breve vacanza e via in Australia, per migliorarsi ancora insieme all’amico-rivale Mack Horton. “Lui è forte: a Budapest ha fatto 14’43 ma ha un personale di 14’39. Romanchuk, però, mi ha fatto scoprire cose di me che non sapevo. In fondo mi è piaciuto fare una gara testa a testa. L’Australia è il posto migliore per migliorare in tecnica e virata. Anche Mack fa tanti chilometri come me. L’ho già avvisato!“. Un Paltrinieri pronto a mettersi in discussione, quindi. Prima, però, Taipei: una vera e propria prova generale in vista di Tokyo.

 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: FIN- Deepbluemedia

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