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MotoGP, Mondiale 2017: la nuova carena decisiva nella vittoria di Andrea Dovizioso. Come pensano di reagire Honda e Yamaha?

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La vittoria di Andrea Dovizioso in Austria, spettacolare per come è maturata, ha un ulteriore risvolto importante, rappresentato dal fatto che il successo è maturato con il forlivese che, nell’occasione, ha utilizzato la nuova carena introdotta da Ducati a partire da Brno, ed utilizzata già in Repubblica Ceca da Jorge Lorenzo. Ciò significa che tale soluzione tecnica è stata affinata al meglio dalla casa emiliana, su di una pista in cui il timore era che, adottando il nuovo cupolino progettato dagli uomini in rosso, questo avrebbe comportato problematiche potenzialmente insormontabili in termini di velocità di punta, una delle armi migliori di Ducati da quando è sbarcata in MotoGP. Per bocca dello stesso Dovizioso, si dovrà comunque avere ulteriori riscontri, per capire se l’introduzione suddetta possa venire ad essere utilizzata in pianta stabile, oppure non sia ancora al top ed adatta ad ogni scenario. Viceversa, il suo compagno di squadra, Lorenzo, pare essere maggiormente convinto da tale novità, poiché utile a dargli maggiore stabilità sull’anteriore, favorendo una maggiore precisione in fase di staccata ed inserimento curva.

Honda e Yamaha, presumibilmente, non staranno tuttavia a guardare. Innanzitutto la prima, grazie al test post-gara effettuato a Brno la scorsa settimana, ha evidenziato al Red Bull Ring una grande crescita in termini di gestione elettronica della potenza, riuscendo a scaricare al meglio i cavalli sull’asfalto, potendo addirittura sfruttare la scia dei piloti che hanno preceduto, nelle varie fasi della corsa, Marc Marquez e Dani Pedrosa. Una chimera fino a pochi round fa. Tale miglioramento non ha comportato, al contempo, la perdita di quella caratteristica positiva che la Honda ha mostrato di avere in diverse circostanze, rappresentata dall’abilità di degradare il meno possibile lo pneumatico posteriore, mantenendo di conseguenza un ritmo alquanto consistente lungo tutto l’arco del Gran Premio.

Yamaha, dal canto suo, ha già introdotto ad Assen un nuovo telaio, ed in Austria hanno fatto ufficialmente capolino delle alette aerodinamiche integrate nel cupolino, pensate appositamente per la pista europea, particolare nel suo layout. Il risultato finale, evidentemente, non depone a favore della novità tecnica introdotta dalla casa di Iwata, specie se si considera che Johann Zarco, con una M1 versione 2016, è arrivato davanti agli ufficiali. Tuttavia, è chiaro che serve tempo per ottimizzare un pacchetto rivisto e corretto in maniera importante nel corso delle ultime uscite, al fine di sfruttarlo al meglio e capire se, rispetto al recente passato, possa effettivamente rappresentare un miglioramento oppure no.

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davide.brufani@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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