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MotoGP, Mondiale 2017: il miglior Andrea Dovizioso di sempre. I 5 motivi per credere nell’iride

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Andrea Dovizioso arriva a Silverstone consapevole di essere sempre più in ballo per giocarsi la grande chance della carriera: lottare per il titolo della MotoGP. I punti che lo dividono da Marc Marquez sono appena 16 e la vittoria nel GP di Austria ha confermato che il romagnolo, quest’anno, può davvero farcela. Quali sono i motivi? Andiamo ad analizzarli punto per punto.

1) LA CONSAPEVOLEZZA DI VIVERE UNA OCCASIONE IMPERDIBILE

Siamo onesti. Nessuno ad inizio campionato si immaginava di trovare Andrea Dovizioso in piena lizza per il titolo a sette gare dalla conclusione. Tutti ci aspettavamo Jorge Lorenzo nuovo (ed onerosissimo) ingaggio del team di Borgo Panigale. L’uomo scelto per prendere per mano la scuderia verso il titolo da contendere a Maverick Vinales che nei test pre-stagionali aveva terrorizzato tutti con la sua nuova Yamaha. Fast forward, il mondo si è ribaltato. All’inseguimento di Marc Marquez c’è proprio Andrea Dovizioso. Jorge Lorenzo è stato addirittura doppiato in classifica dal compagno (158 a 79) mentre Maverick Vinales, arranca nelle difficoltà della sua M1. Morale della favola, il numero 4 della Ducati sa, a 31 anni suonati, di essere al top della sua carriera e della fiducia e non può che continuare a spingere sull’acceleratore. Quando si raggiunge la maturità sportiva e ci si rende conto di vivere una occasione imperdibile, le forze si moltiplicano, e ora il romagnolo fa paura a tutti. Marc Marquez in primis. Il corpo a corpo del Red Bull Ring lo conferma.

2) LA MOTO

La Desmosedici edizione 2017 non era nata sotto i migliori auspici per Dovizioso ma, passo dopo passo, è andata sempre più in direzione del pilota forlivese. In poco tempo dai dubbi iniziali si è passati ad un binomio quasi perfetto che sta permettendo a Dovizioso di esprimesi al meglio quasi in tutti i tracciati. Una vera prima volta per la Ducati, sempre così difficile da guidare e assettare. Anche gli ultimi sviluppi di telaio hanno fatto compiere alla moto un deciso salto di qualità, con un miglioramento sensibile in chiave inserimento di curva e gestione delle gomme. Ora starà al pilota guidare nel migliore dei modi la sua Ducati in queste ultime 7 gare.

3) LE QUALITA’ DEL PILOTA

Se fino a qualche tempo fa Andrea Dovizioso era riconosciuto come un grande pilota in grado di gestire nel migliore dei modi le situazioni, ma che soffriva nei momenti clou o i corpo a corpo, si può dire senza paura di essere smentiti che la sua maturazione e crescita lo hanno portato ad un livello superiore. Ora come ora il romagnolo è in fiducia e si sente talmente sicuro della propria moto che lo si vede rischiare molto più che in passato. Siamo certi che in questo rush finale il portacolori della Ducati saprà esprimesi al 100% contro un rivale temibile come Marc Marquez che sa dare il proprio meglio in ogni occasione.




4) I RIVALI

A meno di clamorosi ribaltoni, in questo caso resurrezione della Yamaha, Andrea Dovizioso dovrà fare la propria corsa solamente su un pilota: Marc Marquez. Detta così potrebbe sembrare quasi una minaccia, ma contendere un titolo ad un solo rivale è una cosa, dover lottare contro quattro piloti è ben altro. Le Yamaha, come visto nelle ultime uscite, sembrano cedere il passo rispetto a Honda e Ducati e, quindi, il titolo 2017 potrebbe essere un discorso a due (con Valentino Rossi e Maverick Vinales che potrebbero togliere punti pesanti ai contendenti). Un aspetto non da poco. Come se non bastasse, siamo abbastanza sicuri che, in caso di “favoritismi” nelle ultime gare, Valentino Rossi darebbe più volentieri una mano a Dovizioso e non certo a Marquez, visti i precedenti. Ma in questo caso stiamo parlando di “Fanta-MotoGP”.

5) IL CALENDARIO

Non che gli ultimi 7 GP della stagione siano tutti “Pro-Ducati” ma sicuramente non sono totalmente “Pro-Honda”. Anche se la moto giapponese, solitamente, sa adattarsi meglio alle varie piste, la Ducati non sembra da meno e, nel caso di Dovizioso arrivano piste “amiche”. Si incomincia con Silverstone, dove il romagnolo vinse nel 2009 la sua prima gara in MotoGP ai tempi della Honda, quindi si andrà a Misano, in casa di Dovizioso. Quindi, a parte Motegi, casa-Honda, sarà la volta di Sepang, dove l’anno scorso vinse proprio il numero 4, Phillip Island e Valencia, piste nelle quali le Ducati possono dire la loro. In poche parole, anche il calendario strizza l’occhio a Dovizioso.

alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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