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Nuoto, Mondiali Budapest 2017 – IL PAGELLONE: Federica Pellegrini ‘Divina’, Gabriele Detti il nuovo asso, Gregorio Paltrinieri il campione e Simona Quadarella la scoperta

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L’edizione 2017 dei Mondiali di nuoto di Budapest (Ungheria) è andata in archivio ed è giunto il momento di valutare gli azzurri impegnati nella vasca della Duna Arena. Di seguito le pagelle.

Federica Pellegrini 10: Una prestazione “Divina” per la campionessa di Spinea che nella piscina magiara ha ritrovato incredibilmente la vittoria negli amati 200 stile libero. Neanche l’alieno Katie Ledecky è riuscita ad arginare la forza dirompente dell’ultima vasca della veneta che così, dopo 6 anni, porta a casa un oro iridato, confermandosi ancora una volta un’autentica fuoriclasse delle acque.

Gabriele Detti 8.5: Il nuovo asso del mazzo italiano. Un bronzo nei 400 sl, la gara forse più difficile di tutto il panorama Mondiale, e l’oro negli 800 sl rappresentano la definitiva consacrazione del toscano. Il quarto posto dei 1500 stile libero stona sull’andamento del campionato del mondo del livornese ma, probabilmente, l’essersi immolato per la causa nelle batterie e nella finale della 4×200 stile libero maschile è stato un po’ troppo per lui.




Gregorio Paltrinieri 8.5: Se il suo amico/rivale porta a casa un oro ed un bronzo, lui non può che fare altrettanto…altrimenti che Gemelli diversi sarebbero! Al di là delle ironie il carpigiano, in una stagione particolare (post olimpica) ha confermato ancora una volta di essere un campione. Il modo in cui è riuscito a “riscattarsi” dal bronzo degli 800 metri (sconfitto da Detti e Wojciech Wojdak) nelle amate 30 vasche è stato di una qualità enorme anche per un format di gara diverso dal solito. Non abbiamo assistito allo show dell’uomo solo al comando ma ad un duello simile, tra Paltrinieri e Mikhailo Romanchuk, a quello tra Marco Pantani e Pavel Tonkov nel 1998 lungo l’ascesa di Montecampione nel Giro d’Italia di ciclismo. Un paragone, forse, un po’ azzardato ma visto l’epilogo e l’allungo di Greg, le assonanze con il “Pirata” vengono spontanee. Ebbene, un trionfo che consolida lo status di dominatore della distanza e, forse, di sportivo maschile più competitivo di sempre nel nostro Paese.

Simona Quadarella 8.5: La classe ’98 romana è stata la vera sorpresa di questa rassegna di Budapest. Il bronzo nei 1500 stile libero, sbriciolando il suo primato di circa 10 secondi e scendendo sensibilmente sotto il limite dei 16′ (15’53″86), certifica le grandi potenzialità di un’atleta predestinata a scrivere pagine importanti nel firmamento natatorio italiano. Un’esperienza mondiale consolidata anche dalla finale negli 800 stile libero conclusa al settimo posto, a dimostrazione che i margini di miglioramento sono ancora moltissimi e la ragazza sembra avere la testa “giusta”.

Fabio Scozzoli 7.5: Finale mondiale nei 50 rana e nuovo primato italiano a distanza di 6 anni. Questo è lo Scozzoli “magiaro”, riscopertosi velocista consumato. La partenza e la subacquea sono il fiore all’occhiello del suo darsi in vasca, come ai vecchi tempi. L’obiettivo di Fabio è chiaramente quello di tornare a nuotare grandi tempi nella distanza olimpica (i 100 rana) tuttavia quel 26″91 rappresenta una grande iniezione di fiducia in vista dei prossimi appuntamenti.

Arianna Castiglioni 7.5: Valutazione identica anche per la lombarda: nuovo record italiano dei 50 rana nelle batterie (30″33) e finale centrata. Il percorso di recupero dai problemi fisici di Arianna procede per il meglio e forse nel 2018 potremmo ritrovarla ancora una volta protagonista nei 100 metri in un contesto europeo.

Alessandro Miressi 7: 48″51 in prima frazione della staffetta mista stile libero e 47″94 lanciato nella 4×100 stile libero al mattino sono due riscontri che non possono che portare ad una valutazione più che positiva del giovane velocista azzurro. Un fisico imponente ma ancora da strutturare per bene chiama a tempi sempre più importanti in futuro e forse potrebbe essere lui l’atleta su cui puntare nella velocità.

Ivano Vendrame 7:  47″85 lanciato nella 4×100 sl e la semifinale della gara individuale (100 sl) sono due ottimi risultati per il nuotatore di Roma. Un progresso sensibile quest’anno riconducibile ad una mole di allenamento diversa che, l’anno prossimo, potrebbe portare ad un ulteriore step in avanti.

Piero Codia 6.5: Il 51″09 nelle batterie dei 100 farfalla di Budapest aveva impressionato. Purtroppo poi la medesima prestazione in semifinale non è stata replicata e l’accesso nell’atto conclusivo non raggiunto. Resta comunque la bontà di una prova complessiva di alto livello per il delfinista italico.

Filippo Megli 6.5: Nuota sia nella gara individuale (semifinale) che in prima frazione sull’1’47” e fa il suo dovere. Crono dunque da sufficienza piena per l’azzurro che non ha patito la tensione dell’evento importante.

Matteo Milli 6.5: 54″17 per il dorsista italiano al personale nelle batterie e dunque da valutare con il segno “+” avendo raggiunto le semifinali.

Ilaria Bianchi 6.5: Due gare (batterie e semifinali) sui 57″ per l’emiliana che nuota sui suoi limiti attuali facendo il meglio possibile.

Nicolò Martinenghi 6: Primo Mondiale ed anche qualche problema fisico nel corso dello stesso non hanno aiutato di certo il varesino a centrare i suoi obiettivi: entrare in finale. Nonostante questo, nuotando in 59″33 e 59″41 nelle heat e nelle semifinali, ha dimostrato di avere stoffa e nei prossimi eventi lo dimostrerà.

Luca Pizzini 6.5: 2’08″95 a 15 centesimi dalla qualificazione alla finale. C’è grande rammarico per Luca Pizzini che, comunque, avendo stabilito il suo personale ed essendo arrivato così vicino alla meta, porta ad un giudizio più che sufficiente.

Silvia Di Pietro 6: Fa quel che può con un ginocchio che le dà parecchi problemi. La semifinale dei 50 farfalla è il massimo che avrebbe potuto ottenere con questi acciacchi fisici per cui la sufficienza è giustificata.

Anna Chiara Mascolo 6: Catapultata all’ultimo momento nel contesto iridato per tappare il buco della 4×200 stile libero donne, la classe 2001 ha fatto il possibile per garantire una prestazione all’altezza. E’ evidente che il 2’01″68 non sia trascendentale ma in una gara che già vedeva le ragazze assai distanziate dalla vetta, anche dopo le prime due frazioni, gareggiare così non era facile.

Giacomo Carini 5.5: Non riesce ad ottenere i suoi migliori tempi il farfallista piacentino, non riuscendo a raggiungere i traguardi della vigilia.

Luca Dotto 5.5: Molto male in prima frazione della staffetta 4×100 stile libero e nella gara individuale (100 sl), fuori in batteria. Meglio nei 50 sl (semifinale con il personale stagionale) e nella frazione lanciata della 4×200 sl. Luci ed ombre per il velocista azzurro.

Margherita Panziera 5.5: Dopo il buon tempo del mattino di 2’09″43, sbaglia completamente la semifinale siglando un crono di 1″ più lento. Una conferma delle fragilità dell’atleta italiana quando il gioco si fa duro.

Martina Carraro 5.5: Condizionata anche lei da problematiche fisiche (febbre) la ranista genovese riesce ad accedere nella semifinale dei 50 rana salvo poi perdersi nel turno successivo con un riscontro molto alto.

Stefania Pirozzi 5.5: Realizza i migliori tempi stagionali nei 200 farfalla ma non sufficienti per accedere all’ultimo atto. La frazione poi negativa con la 4×200 sl dà un segno “-” al suo Mondiale.

Matteo Restivo 5.5: Sarà stata per l’emozione ma il Restivo di Budapest non è neanche parente di quello che stupì tutti negli Assoluti di Riccione siglando il nuovo primato italiano di 1’56″55 dei 200 dorso. L’1’58″37 dell’Ungheria non ha nulla a che vedere con il crono della primavera.

Filippo Magnini 5: Le brutte frazioni nelle staffette 4×100 sl e 4×200 sl non portano di certo ad un giudizio lusinghiero per “Re Magno” distante dal suo splendore agonistico.

Alice Mizzau 5: Sicuramente un Mondiale da cancellare per la stileliberista italiana. Decisamente sottotono sia nella 4×200 sl e sia nelle quattro vasche individuali, la Mizzau dovrà riflettere su quanto accaduto e ripartire da zero.

Federico Turrini 5: Cinque secondi aggiunti nella prestazione dei 400 misti in batteria rappresentano solo l’ultimo episodio di un atleta in difficoltà quando si tratta di confermare le buone impressioni in ambito nazionale.

Erika Ferraioli 5: Non il solito contributo nella gara a squadre per l’azzurra, lontana dal suo 100% in vasca.

Giorgia Biondani 5: 55″47 nella frazione della 4×100 sl non è stata senza dubbio da ricordare.

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Diego Gasperoni

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