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Nuoto, Sette Colli. IL PAGELLONE. Pellegrini da leggenda, Martinenghi non tradisce

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FEDERICA PELLEGRINI 9: questa è la Pellegrini che tutti vogliono vedere e per una volta mettiamo da parte il crono (eccellente pure quello). La leggenda si costruisce con le imprese impossibili e la Divina ne compie una meravigliosa nella piscina dei trionfi. Coleman sembra irraggiungibile ai 150 metri, vola sull’acqua ma la gara dura 200 metri e Federica ci crede, soffre, stringe i denti, aggancia la svedese a cinque metri dal traguardo e la svernicia in volata. Un’altra gara da ricordare!

GABRIELE DETTI 7.5: Park è un osso duro e per vincere un oro iridato il livornese dovrà fare i conti soprattutto con lui. La strada è quella giusta perchè la condizione sta arrivando. Chirurgico nel provare il tempo al mattino dove lascia quelle energie che forse gli avrebbero permesso di essere più competitivo in finale. Arrivano due crono di tutto risposto, Horton resta dietro. Certo, vincere è più bello ma perdere così ci sta.

NICOLO’ MARTINENGHI 9: messaggio ai naviganti. Nella lotta per le medaglie della rana a Budapest c’è anche questo giovane azzurro che migliora il record italiano dei 100 cinque anni dopo la semifinale olimpica di Londra di Scozzoli che illuse il romagnolo. Il traino di Peaty è importante ma bisogna averne per restare nella sua scia e Martinenghi ne ha eccome.

MATTEO MILLI 7: Che bravo il portacolori del Team Nuoto Lombardia. Due tempi di assoluto valore, un podio e una dichiarazione di intenti, in vista della seconda parte di carriera che potrebbe riservargli belle soddisfazioni.

MARTINA CARRARO 8: Che brava la ligure che si conferma numero uno nella rana in Italia, anche se stavolta non ha Arianna Castiglioni, la rivale di sempre, a fianco. Se la gioca con alcune delle grandi della specialità e per poco non conquista un successo di prestigio. Il crono è soddisfacente. Serve tirare giù tanto per la finale di Budapest ma si può fare!

FABIO SCOZZOLI 6.5: Si rivede la partenza dei giorni migliori. Sta arrivando, piano piano, ma sta tornando e potrebbe stupire fra un mese. Gli manca qualcosa nella vasca di ritorno ma sta trovando di nuovo meccanismi e particolari che gli hanno permesso di giocarsela con i più forti.

PIERO CODIA 7.5: Ormai è fisso sotto i 52” anche quando non è al meglio della condizione. Se la gioca con un Le Clos che gli regala mezzo secondo almeno sbagliando la virata. Non riesce a spuntarla ma sta raggiungendo una continuità di rendimento eccellente e magari arriva anche l’exploit.

MATTEO RIVOLTA 6.5: Per 70 metri si rivede il Rivolta migliore, quello capace di giocarsela alla pari con tutti i grandi della specialità. Poi nel finale cala l’intensità e la velocità e si ritrova sul terzo gradino del podio con un crono che lo soddisfa solo in parte. Lui la continuità su buoni livelli la deve ancora trovare.

LUCA DOTTO 6: E’ una media fra il 4 della batteria dove non riesce a centrare la finale e l’8 della finale B dove fa segnare senza troppi stimoli un buon 22”10 che gli sarebbe fruttato la quinta piazza assoluta. I black out ogni tanto tornano a rabbuiare casa Dotto ma il nuotatore lombardo riesce aempre più spesso a scacciarli via.

SIMONA QUADARELLA 8: Domina i 1500 ben frequentati e già questa è una nota di merito. Migliora il record della manifestazione, appare sempre più sicura e a suo agio in acqua e non ha paura di attaccare magari anche abbastanza presto per poi gestire il vantaggio nel finale quando le forze vengono meno. Straripante!

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