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Ciclismo

Vincenzo Nibali, un eroe popolare che infiamma la folla con cuore, ardore ed inventiva

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Spettacolo nel ciclismo è sinonimo di Vincenzo Nibali. Nessuno come il siciliano è in grado di esaltare la folla con imprese memorabili perché dettate da cuore, determinazione furente, istinto e grande orgoglio.

La classifica si era complicata maledettamente dopo la tappa di Oropa. Sulle salite secche lo Squalo aveva sempre pagato dazio dai migliori. Dentro di sè, tuttavia, non ha mai perso la convinzione di poter ribaltare tutto, peraltro come già accaduto nell’edizione 2016. Il capitano della Bahrain Merida attendeva l’ultima settimana, quella più adatta alle sue doti di fondo e resistenza, con interminabili tapponi alpini ed un susseguirsi di grandi vette da scalare.

E’ stato il fuoriclasse italiano ad infiammare la corsa sul Giogo di Santa Maria. Si è alzato sui pedali ed è scattato. Solo Nairo Quintana, Domenico Pozzovivo ed Ilnur Zakarin sono rimasti a ruota. Poi una nuova rasoiata, questa volta più decisa, ad un chilometro dalla vetta. Qui Quintana ha fatto davvero fatica, ci ha impiegato qualche istante prima di riprendersi e chiudere il buco. Oggi, in salita, Nibali ne aveva di più del colombiano.

In discesa, poi, lo Squalo ha rischiato il tutto per tutto, attaccando ad ogni curva e tenendo davvero con il fiato sospeso per quanto fosse al limite. Infine una volata superlativa, con il colpo di reni valso il successo di tappa sullo spagnolo Mikel Landa.

L’italia, dunque, si aggrappa al suo Campionissimo per infrangere il tabù in questo Giro e vincere finalmente una frazione. Nibali, da tempo, è il faro di un movimento che sta vivendo una difficilissima fase di ricambio generazionale, ma in cui si intravede qualche raggio di luce incoraggiante, come ad esempio l’ottima performance odierna del giovane Davide Formolo, sesto all’arrivo ed a ridosso della top10 nella classifica generale.

Il siciliano, ancora una volta, è rinato all’inizio della terza settimana, riaprendo completamente un Giro che ora si annuncia palpitante, con all’orizzonte uno scontro titanico in salita contro Quintana, senza dimenticare uno stoico Tom Dumoulin, ancora in maglia rosa e con l’ultima cronometro di Milano dalla sua parte. Nessuno, però, sa accendere l’entusiasmo come lo Squalo. Il vincitore del Tour de France del 2014 è oramai un eroe popolare come lo erano stati in passato Marco Pantani, Felice Gimondi, Gino Bartali e Fausto Coppi. Non è un caso che venga continuamente osannato lungo le strade. La gente ama i corridori all’antica, che lasciano davvero l’anima sulla bicicletta dopo aver dato tutto ed averci provato fino in fondo. Questo è Vincenzo Nibali: un fuoriclasse infinito che, comunque vada questa Corsa Rosa, si è guadagnato per sempre un meritato posto nel cuore degli appassionati.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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