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MotoGP, Mondiale 2017: la Ducati prosegue nel suo inizio complicato, sarà in grado di risollevarsi?

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Valentino Rossi punti 56. Maverick Vinales punti 50. Andrea Dovizioso più Jorge Lorenzo punti 42. I numeri raramente mentono, e in questo caso sottolineano con precisione che la Ducati sta vivendo un inizio di campionato davvero complicato. Se la trasferta di Losail era risultata agrodolce, con un buon secondo posto, da protagonista, di Dovizioso, tra Argentina e Austin motivi per sorridere ne sono giunti davvero pochi.

La stagione è iniziata in salita e oggettivamente poteva essere in preventivo, ma in questo modo, probabilmente, non se lo poteva immaginare nemmeno il più pessimista dei tifosi. Cosa sta succedendo alla Desmosedici? Perchè non riesce ad essere competitiva come, quantomeno, l’anno scorso?

Queste difficoltà sorprendono, c’è poco da dire. La velocità di punta rimane la caratteristica migliore della moto di Borgo Panigale, ma tutto il resto è ben lontano dal livello dei rivali. Le parole di Jorge Lorenzo a fine gara: “Per quanto riguarda sensazioni e velocità, abbiamo fatto un passo in avanti” sono improntate all’ottimismo (nonostante il nono posto finale a quasi 18 secondi da Marc Marquez), mentre il suo compagno è più amaro: “C’è ancora tanto da lavorare”. Positività o meno, la situazione necessita di una sferzata. I fasti del 2016 sono ormai un lontano ricordo e c’è il concreto rischio di avere fatto il passo da gambero fino al 2015.

In cosa deve migliorare il team bolognese? In fatto di aspetti tecnici si può dire praticamente ovunque, ma la sensazione peggiore è che non ci sia una linea guida che possa guidare sviluppi che devono arrivare in fretta e sui quali non si potranno commettere ulteriori errori. La Ducati dovrà andare a colpo sicuro, altrimenti la stagione sarà da buttare, mentre si puntava decisi ad un attacco al titolo.

Come se non bastasse i due piloti, visto anche il loro stile di guida, devono convivere con problematiche differenti. Per esempio Lorenzo soffre tremendamente la conduzione di curva della sua Desmosedici, e non riesce ad esprimersi al meglio. Dall’altra parte Dovizioso (ma non che il maiorchino vada molto meglio) vede le gomme non rendere come dovrebbero. Guidabilità, pneumatici, assetti, rapidità negli spostamenti. Tutte criticità che la scuderia italiana dovrà sistemare, con il tempo che già stringe. Ai piani alti (gli investimenti della Audi non sono stati certo quisquilie) la pazienza non è infinita, e la delusione (dopo le due vittorie della passata stagione) è concreta.

Vedere ad Austin (pista nella quale il trend era positivo) le due Ducati girare con oltre mezzo secondo al giro di ritardo rispetto ad Honda e Yamaha (anche quelle non ufficiali) fa suonare numerosi campanelli d’allarme. Servono aggiornamenti tecnici sin dal GP di Spagna tra due settimane. Il team è chiamato a dare una risposta, rapida ed importante. Le parole dei piloti non fanno certo puntare all’ottimismo, ma per non decretare fallimentare la stagione 2017 ancor prima dello sbarco in Europa, ci vuole un cambio di passo.

Foto: Twitter di Jorge Lorenzo

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