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Moto3, Mondiale 2017: Enea Bastianini e Nicolò Bulega a fasi alterne. Qual è la verità? L’arrivo del campionato in Europa darà la risposta

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Nelle ultime stagioni della Moto3, l’Italia ha avuto sovente piloti in grado di essere veloci e forti in qualche singola gara, ma di non avere ancora la costanza di rendimento utile ad esserlo pressoché in ogni occasione, qualità fondamentale per pensare di lottare per vincere il titolo della categoria. Il problema sembra essersi riproposto in questo inizio di Mondiale 2017, ed in particolare ha attanagliato due delle migliori promesse espresse dal vivaio tricolore: Enea Bastianini e Nicolò Bulega. Entrambi hanno mostrato segnali di ripresa nella terza gara stagionale, disputatata ad Austin, laddove hanno chiuso ai piedi del podio perdendo la possibilità di salirci solo in volata. Tuttavia, nei primi due gran premi avevano fatto decisamente male, restando fuori dalla zona punti in entrambi i casi (Bastianini) o riuscendo a racimolare un mediocre piazzamento al limite della stessa (Bulega), senza in ogni caso riuscire veramente ad inserirsi nel gruppo di quelli che si giocano le posizioni importanti.

Bastianini ha confermato quello che, tolta la stagione 2015, è stato fino ad ora un suo limite storico: le difficoltà ad essere pronto e forte sin dalle prime gare, necessitando di diversi gran premi per acquisire la fiducia utile ad esprimere il meglio del suo potenziale con continuità. Il week-end negli Stati Uniti sembra aver dato, sotto questo punto di vista, una risposta confortante, una luce in fondo al tunnel fin qui vissuto dal 19enne riminese, ma vanno certamente attese ulteriori controprove per poter affermare che Enea sia riuscito a svoltare in maniera netta, dopo degli ultimi mesi in cui ha sempre faticato ad essere veloce e competitivo. La speranza è che ciò corrisponda al vero, perché la Honda a sua disposizione al momento sembra essere la moto decisamente migliore tra quelle partecipanti al campionato, avendo conquistato tre successi in altrettanti round disputati nel Mondiale 2017, monopolizzando inoltre tutte le 9 posizioni sul podio fin qui messe in palio. Una superiorità tecnica di cui approfittare.

Bulega, invece, ha avuto se possibile un rendimento ancora più difficile da decifrare, perché sia nei test pre-campionato che nei turni di libere delle varie gare ha dimostrato di poter stare tra i primi, salvo poi non riuscire a concretizzare alla domenica (eccezion fatta per il buon 5° posto di Austin). Evidentemente, il comportamento del pacchetto pilota-moto sulla distanza non è ancora all’altezza della situazione, mentre la velocità sul giro singolo non difetta al 17enne pilota emiliano. Sarà importante cercare di fare uno step sotto questo punto di vista, anche perché, se è vero che Ktm sta pagando dazio in questo inizio di campionato Moto3 2017 rispetto alla Honda, allo stesso tempo in classifica vi sono tre piloti davanti a Bulega che dispongono di una moto della casa austriaca, di cui uno (Andrea Migno) corre nello stesso team. A dimostrazione che si può fare di meglio.

La gara di Jerez, e più in generale i primi appuntamenti europei del Motomondiale 2017, daranno indubbiamente risposte in tal senso. Perché, riprendendo il medesimo discorso affrontato a più riprese con riguardo a piloti e team della MotoGp, andare a girare su piste più canoniche, maggiormente sfruttate durante l’anno e su cui, in linea di massima, ci sono più riferimenti e maggiori conoscenze da parte dei vari contender, può dare un quadro dei valori in campo più veritiero.

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davide.brufani@oasport.it

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