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Ciclismo

Michele Scarponi, le dinamiche dell’incidente. Di Rocco: “Pare che furgone non abbia dato precedenza”

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Emergono i primi dettagli sull’incidente stradale che ha portato alla tragica scomparsa di Michele Scarponi. A rivelarli è stato Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo, a SkySport24: “L’impatto è stato molto forte, troppo, Michele è morto sul momento. Era un atleta forte, il destino è stato scritto male: da pochi giorni era stato nominato capitano della squadra per l’infortunio di Aru. Si tratta di un uomo che ha dedicato la sua vita al ciclismo, sempre con la massima correttezza. Aveva un forte attaccamento nei confronti del suo sport: era rientrato ieri sera da una corsa a tappe e stamattina alle 8 era già in bicicletta per allenarsi. Una cosa davvero assurda. Dalle ricostruzioni sembra che il furgone non abbia rispettato precedenza, ma ancora tutto resta da verificare“.

Di Rocco ammette che in Italia i ciclisti non sono tutelati come in altre regioni d’Europa. Un problema da risolvere in fretta: “Proprio la settimana scorsa discutevamo con il ministro dello Sport Lotti del disegno di legge introdotto in Senato per rispettare un metro e mezzo di distanza quando si superano i ciclisti, le figure deboli della circolazione. La campagna di sensibilizzazione è molto più spinta nel nord Europa: li si può attraversare sulle righe bianche senza guardare a destra e sinistra: gli spazi sono sicuri e organizzati, la precedenza è assoluta. È questione di cultura. Eppure da noi il ciclismo è il secondo sport più popolare“.

Non poteva mancare un commosso messaggio da parte dell’amico Fabio Aru:

 

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Foto: Cometti Boschetto

 

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