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Formula 1

F1, GP Cina 2017: Ferrari e Mercedes sullo stesso livello. Il passo di Hamilton e Vettel era similare. E’ lotta aperta per il Mondiale

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Lewis Hamilton 43 punti. Sebastian Vettel 43 punti. La classifica del Campionato del Mondo di F1 è chiara, e si differenzia solo per l’ordine alfabetico. C’è grande equilibrio tra i piloti di punta di Mercedes e Ferrari (e vale la pensa sottolinearlo, vista la differenza di prestazioni rispetto ai compagni di Scuderia). Lo si è visto a Melbourne, e anche oggi a Shanghai la conferma, anche se a distanza, si è avuta in maniera netta. Le due vetture sono (oltre che nettamente le migliori del lotto) veramente vicinissime sia in fatto di prestazioni, potenza e sfruttamento degli pneumatici.

Il GP di Cina ha visto salire sul gradino più alto del podio Hamilton, ma Vettel (giunto a pochi secondi) ha ribadito di essere in grande forma e, cosa più importante, sostenuto da una vettura performante. La gara si è decisa nei primi giri, prima con la Virtual Safety Car (per l’uscita di Lance Stroll) quindi con la Safety Car (per l’incidente di Antonio Giovinazzi) ma, nel caso del tedesco della Ferrari, i giri percorsi alle spalle di Kimi Raikkonen sono quelli pagati maggiormente a caro prezzo. Tanti secondi persi che, alla lunga, hanno fatto la differenza.

Quando, poi, Vettel ha avuto possibilità di spingere con la strada libera (dopo aver fatto fuori senza batter ciglio prima Daniel Ricciardo, poi Max Verstappen) le cose sono cambiate. Il passo era quello del leader del GP, decimo più decimo meno. La SF70H si è dimostrata veloce e stabile. Potente e delicata con le gomme. Caratteristiche che avevamo già notato a Melbourne (come a Barcellona nei test) e che fanno ben sperare i tifosi della rossa. Anche in una pista che, storicamente, esalta Mercedes e Hamilton, il pacchetto della Scuderia di Maranello ha risposto presente. Eccome. E non era facile da prevedere.

Il tracciato di Shanghai racchiude in 5,4 chilometri tutto quello che si può volere da una pista. Curve lunghe, ampie, ad angolo retto, chicane, lunghi rettilinei e allunghi importanti. Un layout che permette di capire al meglio se una monoposto possa essere, o meno, valida. La Ferrari ha passato a pieni voti tutti questi esami, regalando grande fiducia dentro il team. Una vettura che sfrutta una ottima Power Unit, che è performante a livello aerodinamico, e che sembra avere risolto i problemi con i quali doveva convivere nelle stagioni precedenti. Per esempio l’uso delle gomme a certe temperature o la scarsa resa del telaio, solo per citarne qualcuno.

Sia chiaro, nessuno si aspettava di passeggiare in Cina nei confronti della Mercedes, e Hamilton c’ha tenuto a ribadirlo con forza, ma questo secondo posto vale quasi come una vittoria. Ad oggi, 9 aprile 2017, la speranza, e la sensazione, di poter vivere un Campionato del Mondo equilibrato c’è. Non sarà un dominio tutto frecce d’argento come negli ultimi tre anni. Una vera rivoluzione. Molto, come ben sappiamo, dipenderà dagli sviluppi che porteranno le Scuderie. Un vero tallone d’Achille per la Ferrari, storicamente. Vettel, dal canto suo, si augura che ci sia una inversione di tendenza, perché lui è pronto, se non prontissimo, a lottare con Hamilton fino alla fine.

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