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Rugby, Sei Nazioni 2017: Scozia-Italia 29-0. Il day after di un pomeriggio da incubo, agli azzurri nemmeno l’onore delle armi

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Si è concluso come peggio non avrebbe potuto il Sei Nazioni 2017 dell’Italrugby, letteralmente tramortita dalla Scozia al Murrayfield Stadium di Edimburgo con lo score senza appello di 29-0, abbastanza emblematico di una formazione svuotata sotto ogni punto di vista. Gli uomini allenati da Conor O’Shea non hanno praticamente mai avuto l’ovale in mano lasciando quasi sempre l’iniziativa agli avversari, oltre ad evidenziare la solita fatica tremenda in fase di conquista e i profondi limiti tecnici sotto il profilo dei placcaggi.

I padroni di casa hanno intelligentemente individuato nella nostra apertura Carlo Canna l’uomo su cui impostare le proprie offensive, sfruttando dunque una zona di campo spesso sguarnita o difesa malamente, senza dimenticare i tre calci sciupati dal numero dieci delle Zebre nella prima frazione che hanno ulteriormente aggravato una giornata da incubo. Una serie di errori pagati a carissimo prezzo dagli azzurri, visto che gli Highlanders hanno approfittato nel migliore dei modi delle disattenzioni avversarie pur non ostentando quel gioco a tratti molto brillante palesato durante le altre partite del Torneo. Nella ripresa l’Italia ha provato almeno a mettere sul campo un pochino di orgoglio come testimoniato dai forcing prolungati nell’area dei 22 scozzesi, ma ancora una volta lo scarso cinismo aggravato dall’inferiorità numerica dei rivali ha contribuito a spianare la strada ai britannici verso il bonus. Per i beniamini del pubblico non poteva veramente esserci saluto più commovente al ct Vern Cotter in procinto di lasciare la Nazionale.

“Da capitano posso dire che ho visto molte cose positive, ogni partita dura ottanta minuti e il nostro problema stata la mancanza di continuità; abbiamo fatto cose buone per quaranta, a volte cinquanta, sessanta minuti, dipende, ma sappiamo che le gare durano ottanta minuti e molto spesso degli errori individuali portano poi tutta la squadra a calare l’intensità e poi a subire. Adesso è difficile fare un’analisi lucida, perché siamo appena usciti dal campo e il risultato può influenzare ogni ragionamento; abbiamo lasciato per strada punti e occasioni, ma a fine primo tempo sono subito andato da Carlo Canna a dirgli di non pensare agli errori, che tutto andava bene e che avevamo ancora un tempo. Nel secondo tempo avremmo potuto mettere punti a referto che avrebbero potuto cambiare la nostra gara, quando Conor parla di fiducia intende anche questo” – ha commentato il capitano Sergio Parisse nel port-gara.

“Oggi abbiamo sempre mancato le occasioni che abbiamo creato e mentalmente ti mette in condizioni difficili. Come detto, ognuno di noi penserà a quanto fatto, Conor e il suo staff giudicherà poi il lavoro messo in campo dal gruppo e le prestazioni dei giocatori, per capire in futuro quali sono gli elementi che meriteranno di vestire questa maglia, quelli che non lo meriteranno e se ci sono giocatori che potranno tornare a far parte di questo gruppo. In questo Sei Nazioni ci sono stati giocatori che hanno preso parte a tutte le partite e che hanno avuto la loro opportunità, spetterà allo staff ora decidere chi farà parte del progetto e chi no”.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter FIR

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