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Ginnastica, tutte le borse di studio della FIG! Soldi per i Paesi più poveri: “Per alimentare il sogno Olimpico”. Gomez e Yulo i big

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Per anni la ginnastica artistica è rimasto uno sport per pochi eletti, una disciplina in cui solo una decina di Nazioni riuscivano a farsi largo nel panorama internazionale e a ottenere dei risultati rilevanti. La Polvere di Magnesio implica un’attrezzatura importante, dei coach estremamente preparati, anni e anni di allenamento per ottenere dei risultati, grossi sacrifici per poi arrivare nel circuito che conta, investimenti economici che in pochi possono permettersi.

Negli ultimi anni, però, gli orizzonti si sono aperti in maniera interessante come testimoniano il quarto posto dell’indiana Dipa Karmakar alle Olimpiadi, le partecipazioni ai Mondiali e ai Giochi di Nazioni che fino a poco tempo avevano poco a che spartire con la ginnastica. La Federazione Internazionale ci ha messo del suo in questo progetto e ogni anno dona delle borse di studio ad atleti di Paesi poveri (o ai margini di questo sport) per agevolarne lo sviluppo.

 

Nel 2016 ne sono state elargite diverse, ciascuna del valore di 5000 franchi svizzeri (circa 4700 euro). Sembrano delle cifre molto piccole per i nostri standard ma grazie a quelle somme alcuni ginnasti hanno davvero avuto la possibilità di cambiare la loro vita. Conosciamo meglio le loro storie:

  • Ana Sofia Gomez è stata la portabandiera del Guatemala alle Olimpiadi di Rio 2016. La borsa di studio le è servita per affinare la preparazione in vista dei secondi Giochi della carriera grazie alla quale è arrivata tramite il Test Event, partecipando poi a delle tappe della World Challenge Cup
  • Carlos Edriel Yulo è un 16enne filippino che pratica artistica fin dall’età di otto anni. Il suo sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma non aveva le risorse. Nel suo Paese il salario medio annuale è di 2450 dollari, praticamente la metà della sua borsa di studio che ha deciso di investire per partecipare a un training camp con la Nazionale Giapponese, poi è andato alla Voronin Cup (ultima gara del 2016) e ha vinto quattro medaglie. Ora può continuare a crescere e chissà che tra quattro anni non sia protagonista ai Giochi Olimpici
  • Le borse di studio sono particolarmente apprezzate in Africa per ovvi motivi: Chahed Sakr dalla Tunisia e l’egiziana Palesa Mohlamme (ritmica) ringraziano
  • Nel trampolino era stata la georgiana Luba Golovina a beneficiarne, concludendo le Olimpiadi al settimo posto

Nel 2017 verranno assegnate ben 12 borse di studio, tutte del valore di 5000 franchi svizzeri, tre per ciascuna disciplina olimpica (artistica maschile, artistica femminile, ritmica e trampolino).

 

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