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Dakar 2017, Quarta tappa San Salvador de Jujuy – Tupiza: la navigazione sarà il segreto tra le dune alle grandi altezze

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Eccoci giunti, dunque, alla quarta tappa di questa Dakar 2017 che si presenta assai complicata ed irta di pericoli. Da San Salvador de Jujuy (Argentina) a Tupiza (Bolivia) i concorrenti dovranno affrontare le grandi altezze del territorio boliviano (3500 m d’altitudine) oltre che dune disseminate lungo il percorso. Una distanza totale di 521 km di cui 416 km cronometrati che metteranno a dura prova le capacità di navigazione dei piloti.

Qualità che non dovrebbero di certo mancare a Sua Maestà Stèphane Peterhansel, tra le auto, che a bordo della sua Peugeot 3008 DKR si è imposto nel primo vero round da rally raid infliggendo distacchi importanti ai rivali più qualificati della competizione. Il 12 volte campione della maratona del deserto è risalito, infatti, fino alla terza posizione nella classifica overall, capeggiata sempre da quel Sebastien Loeb che però dovrà essere molto cauto in questo quarto stage, senza lasciarsi troppo trasportare dalle ottime prestazioni della sua vettura. Loeb, giunto terzo nell’ultima speciale, ha 42″ di vantaggio su Carlos Sainz, secondo ieri, e 4’18” su Peterhansel. Casa del leone che, dunque, già inizia a monopolizzare la scena sfruttando i problemi dei piloti della Toyota. Nasser Al-Attiyah è rimasto fermo per un’ora prima di ripartire a causa di un problema ad una ruota e deve probabilmente dire addio alle chance di ottenere il successo finale. Difficoltà tecniche anche per De Villiers e Roma a completare un quadro decisamente negativo per la squadra nipponica. Tuttavia, la Dakar è una corsa imprevedibile, soggetta ad incredibili ribaltamenti di fronte.

Tra le moto prestazione da incorniciare quella offerta dallo spagnolo Joan Barreda, che centra così il primo sigillo dopo un dominio durato lungo tutto il tracciato. È stato suo infatti il riferimento scalzando Toby Price dal trono. Una giornata da dimenticare per l’australiano, campione in carica, partito in mattinata da leader della gara. Fin dall’inizio l’alfiere KTM ha faticato, arrivando a fine tappa con un ritardo dallo spagnolo che sfiora i 23’ ed ora dovrà far ricorso a tutta la sua classe se vorrà recuperare. In casa Italia, si conferma il migliore Alessandro Botturi. Partito stamani con cinque minuti di penalità,  il pilota di Lumezzane ha ottenuto il sedicesimo tempo complessivo a 36’27” da Barreda. Mercoledì amaro infine per Jacopo Cerutti, vittima di una caduta che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca anzitempo. La sua presenza, a questo punto, è fortemente in dubbio.

Tra i quad sono sempre le Yamaha a fare la differenza con il cileno Ignacio Casale, bravo a limitare i danni nella giornata appena trascorsa, chiusa al secondo posto, e ad acquisire così la leadership davanti al vincitore di tappa Gonzalez, staccato di 00:04:37. Più indietro l’ argentino Copetti sempre su Yamaha, in terza posizione con uno svantaggio di 18’06” motivato a cercare riscatto nel duro stage odierno.

Infine tra i camion grazie al netto successo della terza speciale  Nikolaev su Kamaz ha guadagnato la testa della graduatoria facendo la differenza rispetto alla concorrenza. Il russo si è imposto sul ceco Kolomy di 48″ a cui però sono stati inflitti 3′ di penalità perdendo di fatto anche la leadership dell’overall. Grossi problemi per l’olandese  Martin Van Den Brink che a causa di alcune noie tecniche ha perso diversi minuti e molto indietro anche De Rooy e Mardeev, vincitori nel 2016 e nel 2014.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Dakar

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