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Biathlon, Doping: l’Ibu annuncia che sono sette i biathleti sospetti coinvolti nel Mclaren Report

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Di seguito il comunicato dell’Ibu in merito alla Executive Board della Federazione Internazionale (IBU) svolta in serata nello stadio di Anterselva:

“Al 9 dicembre 2016 l’IBU ha ricevuto l’incarico dalla WADA per investigare cui campioni sospetti trovati nel famoso “McLaren Report” , nel quale stati segnalati numerosi atleti russi nel biathlon ma non solo, durante il periodo da novembre 2013 a settembre 2014.

L’analisi non riguarda però i campioni raccolti durante il periodo delle Olimpiadi Invernali di Sochi, per i quali il CIO ha affidato l’indagine alla WADA per condurre un’indagine sulla base delle informazioni inserite dal report.

La Federazione Internazionale IBU ha preso in mano la situazione al fine di assicurare la coerenza dei risultati attuali al fine di promuovere i valori di uno sport libero dal doping. Questo compito viene normalmente condotto da un’agenzia nazionale antidoping per eventuali problemi derivanti dai test nazionali. Dal momento che la Federazione Russa è stata dichiarata non conforme dalla WADA il 15 novembre 2015, non esiste attualmente una gestione corretta dei risultati. Durante questo periodo l’analisi sui test anti-doping per gli atleti russi è stata condotta dalla agenzia Anti-Doping  del Regno Unito.

Al 12 dicembre 2016 l’IBU ha istituito un gruppo di lavoro, composto da esperti di amministrazione legale, medica e antidoping a livello internazionale per valutare tutta la documentazione fornita in modo tale da valutare con il comitato esecutivo IBU eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti di singoli atleti o della Federazione russa.

Ogni valutazione è fondata sulle informazioni fornite dalla WADA: tuttavia il gruppo di lavoro dell’Ibu non ha ancora avuto accesso ad alcun database aggiuntivo di Rusada (Federazione Russa) o dei laboratori antidoping di Mosca.

Alla Conferenza esecutiva svolta a Monaco di Baviera il 22 dicembre 2016, la IBU ha deciso di sospendere due atleti russi provvisoriamente, sui quali il CIO ha avviato indagini. Questi rimanere sul posto; essi non sono stati contestati dagli atleti in pensione.

Per quanto riguarda i 29 atleti contro i quali la Federazione IBU ha aperto un’indagine il 22 dicembre, è stato deciso di approfondire ulteriormente l’indagine su sette potenziali atleti sospetti. Non ci sono prove sufficienti per coinvolgere gli altri atleti per il momento. Ad ogni modo, si è deciso di includere automaticamente tutti gli atleti che hanno partecipato a competizioni IBU. Inoltre, l’ IBU aprirà un’indagine formale contro la RBU (Federazione Russa del Biathlon). La RBU avrà l’onere di fornire all’ IBU una relazione dettagliata e documentata rispetto ai sette casi sotto inchiesta.

Il prossimo Comitato si terrà il 9 febbraio per prendere ulteriori decisioni prima dei Campionati Mondiali. Sarà discussa anche la possibilità di un Congresso straordinario IBU”.

nicolo.persico@oasport.com

 

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