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Pallanuoto, Nicola Cuccovillo: “Ringiovanimento del Settebello inevitabile, Campagna allenatore top. Tokyo 2020 lontana, ma…”

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Il nome nuovo “caldo” del momento, legato al Settebello di Sandro Campagna, è quello di Nicola Cuccovillo, il mancino nato e cresciuto a Bari quest’anno in forza al Circolo Nautico Posillipo. Lo scorso 6 dicembre, proprio nel giorno di San Nicola (ricorrenza tutt’altro che banale per qualsiasi abitante del capoluogo pugliese), il classe ’94 Cuccovillo ha fatto il suo debutto ufficiale nella massima Nazionale maschile di pallanuoto. In Russia, dove l’Italia ha fatto suo, in rimonta, il primo impegno stagionale di World League, nonché prima uscita del Settebello post-Rio, Nicola Cuccovillo ha pure segnato una rete. Un esordio fantastico, il miglior modo per “riscaldare” una trasferta a più di dieci gradi sotto zero, contro un avversario molto stressante a livello fisico. Ma, a quanto pare, il ventiduenne barese ha già una testa da top player, frutto anche delle tante partite e vittorie con le Nazionali giovanili. Basta presentazioni, andiamo a conoscere meglio la storia di Nicola Cuccovillo da Bari, potremmo sentire ancora tante volte questo nome… Lo auguriamo di cuore a lui e buona lettura a voi!

La prima domanda è forse scontata, Nicola, ma d’obbligo… Com’è stato esordire con il Settebello di Campagna?

“Un’esperienza unica, un momento per me molto importante visto che l’anno scorso di questi tempi stavo vivendo un periodo difficile… Sono contento perché vuol dire che nei collegiali ho lavorato tanto e bene: sono stato premiato. In Russia, poi, era una trasferta particolare, durissima, contro una squadra molto fisica e in una città dove c’erano più di dieci gradi sotto lo zero… Sono stato confermato tra i pre-convocati della prossima partita di World League del 10 gennaio contro la Georgia a Busto, vuol dire che non ho fatto male a Ruza…”.

Racconta un po’ la tua carriera pallanuotistica, come sei arrivato in A1 e nella Nazionale maggiore.

“Sono partito di qui (Stadio del Nuoto di Bari, ndr) in A2, con la Payton Bari; due anni, poi il trasferimento nella vicina e ‘comoda’ Napoli, per una stagione in A1. In seguito, c’è stato il prestito alla Roma, A2 e promozione contro ogni pronostico nella massima serie. L’anno romano in A1 è stato molto buono con 40 gol all’attivo, coach Campagna venne anche a seguirmi… Sono infine tornato a Napoli l’anno scorso, ma un brutto infortunio alla schiena mi ha frenato. Quest’anno sto facendo bene a Posillipo, gli impegni sono tantissimi, non ho avuto un attimo per respirare fino ad oggi. Con Posillipo quest’anno la volontà è quella di continuare a crescere ed a salire di livello…”.

A beneficio di chi non la conosce, spiega la storia del ragazzo destrimano diventato pallanuotista mancino…

“E’ successo che ho iniziato a giocare a pallanuoto con la mano destra, la ‘mia’; durante degli allenamenti, ero piccolissimo, dieci anni circa, mi sono accorto di cavarmela bene anche con la sinistra… L’allenatore a quel punto mi ha detto di fare una scelta definitiva, soprattutto alla luce delle esigenze delle squadre in cui avrei giocato e lì ho deciso di diventare un giocatore mancino. Oggi gioco solo col sinistro”.

In calottina azzurra, hai vinto l’oro europeo U17 nel 2010 e il titolo mondiale nel 2012 con la Nazionale U19. Cosa cambia maggiormente nel passaggio dalle competizioni internazionali giovanili a quelle seniores?

“Le giovanili sono bellissime, si viaggia tanto e si vivono emozioni uniche ed irripetibili nel periodo dell’adolescenza. Crescendo, ti confronti con gente che vedevi solo in TV! Ma sono le competizioni internazionali giovanili che ti formano, ti fanno crescere davvero, ti fanno già capire come sarà il mondo successivo. Fisicamente, cambiano abbastanza gli avversari, in quel passaggio, ma nel frattempo sei cambiato anche tu… Di sicuro, giochi contro atleti possenti anche prima!”.

Mondiali 2017 e Olimpiadi 2020. Cosa dovrai fare per meritarti queste due prestigiose vetrine?

“I Giochi olimpici sono l’obiettivo massimo a cui ambiscono tutti gli atleti, a prescindere dalla disciplina, il sogno sportivo di tutti noi, ma sono abbastanza scaramantico e non voglio aggiungere altro… Oggi, però, le Olimpiadi sono ancora lontane, penso più ai 35 atleti circa che ora come ora sono nel giro della Nazionale maggiore: io ci sono e conto di esserci anche in futuro. I Mondiali sono molto più vicini ed il lo sento un obiettivo molto più raggiungibile, un passaggio oggi concreto. Tuttavia, quello che verrà sarà tutto guadagnato, l’anno prossimo avrò solo 23 anni… Terrei a partecipare alle prossime Universiadi di Taipei, ad esempio, l’anno scorso le ho saltate per quel maledetto infortunio”.

Il ringiovanimento del Settebello dopo il bronzo di Rio 2016. Processo delicato ma necessario: come siamo messi a “serbatoio azzurro”, secondo te?

“Processo inevitabile, ma il nostro settore giovanile è molto valido, secondo me; molti di noi hanno giocato e vinto insieme nelle Nazionali giovanili. Siamo un gruppo che lavora sodo da sempre, io sono molto fiducioso. E poi l’Italia ha Sandro Campagna, allenatore ‘top’, nessun timore!”.

Cosa puoi “rubare” dai tuoi compagni di squadra più esperti? Hai un modello di giocatore italiano, in particolare, che ti ha sempre ispirato? C’è anche un tuo illustre concittadino tra gli eroi della Partita del Secolo di Barcellona ’92…

“Valentino Gallo è senza dubbio il mio modello. Una persona splendida, umile, oltre che atleta straordinario. Un vero leader, ha vinto tanto, è stato un giocatore-simbolo a Posillipo, ricopre il mio stesso ruolo ed è pure mancino come me. Francesco Attolico, seppure sia fuori da un po’ dal mondo della pallanuoto, per sua scelta, mi ha fatto i complimenti per la convocazione arrivata dal suo vecchio amico Campagna. Mi ha fatto piacere, lui è un orgoglio per noi baresi”.

Un tuo giudizio su questa prima parte di stagione del Circolo Nautico Posillipo.

“Stagione fin qui abbastanza positiva, nonostante la recente eliminazione in Euro Cup. Abbiamo ancora bisogno di formare un gruppo nuovo, l’allenatore ci tiene uniti, siamo volenterosi. Possiamo senz’altro fare bene, anzi, meglio!”.

Il tuo voto al 2016 sportivo di Nicola Cuccovillo.

“L’anno è partito benissimo, ma poi non ho potuto esprimere tutto quello che avrei voluto esprimere. La seconda metà di 2016 è stata invece più che sufficiente. Sono ambizioso e molto autocritico, dove sono arrivato dev’essere solo un passaggio verso mete ancor più prestigiose alle quali intendo fortemente arrivare…”.

Cosa ti fa venire in mente la nuotatrice Elena Di Liddo…?

(Sorridendo) “Elena ed io stiamo insieme da cinque mesi, ma ci conosciamo da molto tempo (è anche natia di Bisceglie, in provincia di Bari, ndr) per via di premiazioni, raduni, eccetera…in sostanza, facciamo lo stesso sport! Venivo da un periodo personale molto particolare, delicato, caratterizzato da incertezze varie e insicurezza individuale: è stato merito suo se sono arrivato a meritarmi la convocazione per il Settebello. Lei mi dà amore, felicità ed equilibrio…”.

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: profilo FB Nicola Cuccovillo

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