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Ciclismo, Mondiali Doha 2016: le pagelle dei protagonisti. Sagan un fenomeno, bene l’Italia

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Una gara tanto criticata, sin dalla vigilia, ma alla fine è venuta fuori come una delle più belle dell’intera stagione. Il vento e caldo scatenano lo spettacolo in quel di Doha: il nuovo (vecchio) campione del mondo della prova in linea di ciclismo è Peter Sagan. Volata pazzesca da parte dello slovacco che ha battuto Mark Cavendish e Tom Boonen. Riviviamo la corsa con le pagelle dei protagonisti.

Peter Sagan, voto 10: cosa c’è da dire di più ad un campione di questa portata? Basterebbe guardare le immagini: lo scatto di Richmond in salita e la volata di rimonta odierna rimarranno nella storia del ciclismo. Uno storico bis mondiale, messo a segno dal più forte corridore dell’ultimo decennio. Dopo annate di critiche per il suo modo di correre un po’ scriteriato è arrivato al top all’età di 25 anni e ce lo attendiamo ancora per quattro/cinque stagioni a questo livello. Ha già un palmares super, ma può davvero diventare uno dei più forti corridori della storia. Vince in ogni modo e su ogni percorso delle classiche parte sempre da favorito. Chapeau ad un corridore di questa classe.

Mark Cavendish, voto 8: non è arrivato il bis a cinque anni dalla volata perfetta di Copenaghen, ma Cannonball può ritenersi più che soddisfatto della sua prestazione, nonostante la delusione mostrata passata la linea del traguardo. Assieme alla sua Gran Bretagna fa il ritmo nelle prime fasi di gara, non perde un metro nel vento del deserto qatariota e arriva senza problemi alla volata finale, pronto a giocarsi la vittoria. Reduce dalla stagione della rinascita, con quattro vittorie di tappa al Tour de France e la medaglia olimpica nell’omnium a Rio, sogna una vittoria magnifica, ma deve accontentarsi di un secondo posto alle spalle dell’imbattibile Sagan.

Tom Boonen, voto 7,5: all’età di 36 anni voleva mettere fine alla sua carriera con il secondo successo mondiale, su un percorso molto amato visti i suoi tantissimi successi in terra qatariota, ma purtroppo non è riuscito a realizzare il sogno visto il livello troppo alto dei suoi avversari. Un’ultima competizione iridata corsa comunque da protagonista: Tommeke attacca assieme al Belgio e decide di attendere lo sprint per giocarsi la vittoria, ma lo spunto veloce purtroppo non è più quello dei tempi migliori. Un bronzo comunque eccezionale.

Michael Matthews, voto 7,5: altro piazzamento iridato per il corridore australiano, al termine di una stagione non tanto esaltante. Non si fa mai vedere davanti, si nasconde per bene nel gruppo dei migliori in attesa dello sprint conclusivo: il percorso troppo pianeggiante però non favorisce lo sprinter aussie che, dopo l’argento di Richmond, deve accontentarsi di un quarto posto a Doha.

Giacomo Nizzolo, voto 7: corre alla grande fino all’ultimo chilometro. Non prende mai vento, ma si tiene sempre davanti per evitare di perdere spazio nei ventagli. Fa coppia con Guarnieri già da 100 chilometri al traguardo, si ritrova davanti, in posizione perfetta ai -250 metri dall’arrivo ma non riesce a mettere in strada uno sprint devastante. Non ne aveva per battere i corridori che gli sono arrivati davanti, il quinto posto comunque non può che soddisfarlo visto il livello della competizione.

Edvald Boasson Hagen e Alexander Kristoff, voto 5: bocciata in toto la Norvegia. Corsa perfetta nel deserto, con addirittura tre uomini nel primo gruppo di 30. Nel momento decisivo però, magari anche a causa del forte caldo, le due punte si spengono e non riescono ad andare oltre un sesto e un settimo posto. Non ci provano da lontano e non lanciano lo sprint nelle prime posizioni, rinunciando ad un treno in stile Italia. Scelta totalmente sbagliata.

Tom Leezer, voto 8: ad un passo dal sogno di una vita. Dopo aver corso da gregario per tutta la carriera, all’età di 30 anni va vicinissimo addirittura a conquistare il campionato del mondo. In tanti marcano il connazionale Terpstra, atteso ad uno scatto da finisseur, e a sorpresa ci prova lui, con un attacco ai -3 chilometri dall’arrivo. Il gruppo lo lascia andare, guadagna una decina di secondi, ma, entrato nell’ultimo chilometro, viene riassorbito a sprint lanciato.

Natnael Berhane, voto 8: un eritreo al 13mo posto in un campionato del mondo, chi l’avrebbe mai detto? Splendida prova del corridore della Dimension Data che in futuro potrà sicuramente levarsi grandi soddisfazioni.

Germania, voto 3: era la nazionale favorita di questo Mondiale, con addirittura tre uomini che potevano giocarsi il titolo. Troppi galli nello stesso pollaio? E’ proprio così: appena arriva il vento si sgretola la compagine teutonica, con Kittel, Degenkolb e Greipel che restano staccati e non riescono a recuperare sul plotone davanti. Con l’andare dei chilometri dovranno dire addio al loro sogno, sprecando un’occasione che poteva essere davvero unica per le loro caratteristiche.

Belgio, voto 5,5: giusto puntare tutto su Boonen dopo una corsa da dominatori? Non ne avremo mai la controprova, ma almeno un tentativo da lontano, vista la grandissima superiorità numerica nel primo gruppo (erano addirittura sei i corridori davanti) lo si poteva provare. Il podio c’è, ma si poteva fare di più, magari sfruttando Van Avermaet.

Bouhanni e Démare, voto 4: qualcuno li ha visti? Scomparsi dalla corsa nel momento dei ventagli, per la Francia l’unica nota lieta è l’ottavo posto di Bonnet. Occasione gettata via per i velocisti transalpini.

Daniele Bennati e Jacopo Guarnieri, voto 8: i migliori dell’Italia di gran lunga. Si sapeva che potevano esaltarsi con questo genere di percorso e non hanno esitato a dare il loro contributo. Il regista azzurro dà tutto fino all’ultimo giro, l’ultimo uomo della Katusha porta Nizzolo davanti a 200 metri dal termine. Non potevano fare di più.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Twitter UCI RWC Doha 2016

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