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Triathlon, Paralimpiadi Rio 2016: le storie dei tre azzurri al via e le loro ambizioni in Brasile

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Il triathlon farà il suo debutto ai Giochi Paralimpici proprio in occasione di Rio 2016; per i nostri colori, il DT Simone Biava avrà a disposizione Michele Ferrarin (PT2 – G.S.Fiamme Oro), Giovanni Achenza (PT1 – Sport Abili Alba) e Giovanni Sasso (PT1 – Team Cicliscotto). Oggi vi presentiamo questi nostri brillanti atleti, le loro storie personali, il loro curriculum agonistico e le ambizioni che potrebbero cullare in vista dell’appuntamento a Cinque Cerchi.

MICHELE FERRARIN

Michele Ferrarin ha alle spalle una carriera ventennale come nuotatore “normodotato”, tante medaglie ed un’unica passione: quella per lo sport. Nato a Verona l’11 agosto 1971, Michele è tra i migliori ranisti del panorama italiano tra gli anni ’80 e ’90, ma nel ’97 qualcosa cambia; Michele sente il suo corpo diverso, mutato, infatti arrivano i primi segni di quella malattia che gli sarà diagnosticata solo dieci anni più tardi, nel 2008: atrofia muscolare spinale progressiva, che coinvolge il suo braccio sinistro ed in misura inferiore la gamba destra. Così Michele si allontana dal nuoto, ma non con l’intenzione di abbandonare lo sport, ovviamente… Praticando per hobby il triathlon, con la moglie decide di preparare l’Ironman del 2010 in Austria, una gara di resistenza in acque aperte. Arriva poi la seconda gara di resistenza l’anno seguente, questa volta a Nizza. E’ in questa occasione che un amico propone a Michele Ferrarin di gareggiare nel nuoto paralimpico e Michele, accettando, fa la scelta giusta. Viene convocato per le Paralimpiadi di Londra 2012 dove ottiene grandi soddisfazioni piazzandosi decimo nei 100 rana e nei 100 farfalla. Ma Michele ormai ha una grande passione, quella per il triathlon, che non solo non vuole abbandonare, ma che inizia ad immaginare come ottimo motivo per dare un seguito alla sua vita di incallito agonista… I risultati non tardano ad arrivare: nel 2013 vince il Mondiale di Londra, l’anno seguente si piazza secondo ai Mondiali in Canada e, nel 2015, sale sul gradino più alto del podio in occasione dei Mondiali di Chicago. Nel panorama europeo, ancora trionfi: è oro ai Campionati di Eilat (Israele) del 2012 e ai Campionati di Alanya (Turchia) del 2013, argento e bronzo nel 2014 e nel 2016. Ad un campione del suo calibro non poteva mancare la qualificazione per le Paralimpiadi di Rio de Janeiro, dove proverà sicuramente il “copaccio”…

GIOVANNI ACHENZA

Giovanni Achenza, nato ad Ozieri in provincia di Sassari, il 31 luglio 1971, è un atleta di paratriathlon che, a seguito di un incidente sul lavoro all’età di 32 anni, ha riportato una grave lesione midollare. Il periodo post-incidente è ovviamente molto difficile per Giovanni: la convalescenza è dura e, soprattutto nei primi tempi, ancor più arduo sembra riuscire a trovare dei nuovi stimoli per sé e la nuova vita che gli si pone davanti. Ma Giovanni non molla, ancora una volta prende le difficoltà di petto, affrontandole con forza e determinazione, e non si arrende. E’ in un giorno apparentemente come un altro che Giovanni, grazie ad un ortopedico, fa la “scoperta” che gli cambierà la vita, segnando la svolta decisiva: l’handbike. Per Giovanni Achenza è un nuovo inizio e dalle passeggiate nei giorni di sole con la famiglia, inizia ad usare il mezzo amico sempre più spesso, occupando le sue giornate con una nuova passione. Gli piace la fatica, la sensazione del vento sulla faccia e così, nel 2007, inizia la sua nuova vita da sportivo. Dopo aver ottenuto e detenuto il titolo di Campione Italiano di handbike dal 2009 al 2015 ed essersi posizionato ottavo ai Mondiali di paraciclismo del 2009, nel 2013 l’atleta sardo decide di mettersi alla prova in altre discipline ed arriva sul gradino più alto del podio in occasione del primo Campionato Italiano di paratriathlon. Nel panorama del paratriathlon le soddisfazioni continuano: nel 2014 è quarto classificato ai Campionati Europei di Kitzbühel, secondo classificato nella tappa di World Cup a Besançon e terzo classificato nella tappa di Londra. L’anno successivo ancora ottimi risultati per Giovanni Achenza: si posiziona quinto al Campionato del Mondo di paratriathlon di Chicago e sale sul gradino più alto del podio a Edmonton, in Canada. La vittoria più grande del 2016 è la qualificazione per le Paralimpiadi: il podio pare molto difficile, ma l’incrollabile sardo non andrà certo in gita, a Rio…

GIOVANNI SASSO

Appassionato di calcio sin da giovane, a 16 anni, mentre è in Vespa con un amico, una macchina invade la corsia dei due ragazzi travolgendoli in pieno. Nonostante l’amputazione della gamba sinistra, riportata a seguito dell’incidente, “Gianni” non si arrende: riprende a giocare a pallone fino ad arrivare a giocare i Mondiali con la Nazionale Amputati in Messico, capitanata da Francesco Messori. Avvicinatosi al paratriathlon nel 2014, Giovanni Sasso ha alle proprie spalle un importante passato da atleta: ex dirigente di una squadra di calcio a 5 semiprofessionista e capocannoniere della Nazionale di Calcio Amputati della stagione 2014-2015; nel 2012 realizza il record del mondo della maratona con stampelle di Amsterdam con un tempo di 4 ore e 28 minuti. A partire dal 2013 arrivano i trionfi anche nel paratriathlon: agli Europei di Alanya (Turchia), nel 2013, ottiene un terzo posto, mentre sale sul gradino più alto del podio in occasione della tappa canadese di Coppa del Mondo 2014. Passa il tempo e le soddisfazioni continuano ad arrivare: ai Mondiali di Chicago del 2015 si piazza ottavo mentre nella Coppa del Mondo di quest’anno, a Yokohama (Giappone), conquista un bronzo. Per il quarantasettenne campano, la top-10 di Rio pare abbondantemente alla sua portata, ma anche il podio potrebbe essere un obiettivo concreto…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: FITRI

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