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Olimpiadi Rio 2016, Falegnameria d’Italia! Ben 10 quarti posti (amari) per gli azzurri
28 medaglie ma anche 10 quarti posti. E’ una costante per lo sport italiano, da sempre abbonato anche ai legni. Forse statisticamente è tutto nella norma, ma l’amarezza rimane. Soprattutto se i podi sfumati pareva davvero a un passo. Come i 200 stile libero di Federica Pellegrini, 1’55”18 contro l’1’54”92 per il bronzo dell’australiana Emma McKeon, probabilmente la delusione maggiore. O quello di Petra Zublasing della carabina 3 posizioni, a causa di un ultimo tiro sballato da 9.2, o ancora del tiro con l’arco femminile a un passo dall’impresa.
Per Vanessa Ferrari è ormai una maledizione: quarta nel corpo libero a Londra 2012 e quarta anche a Rio 2016 nella probabile ultima gara della carriera. La ginnasta azzurra, però, in Brasile non è stata del tutto perfetta. Questa volta i giudici non hanno colpe. Ai piedi del podio anche la squadra di ritmica che avrebbe potuto regalare una medaglia in extremis all’Italia, così come Antonella Palmisano che nei 20 chilometri di marcia è stata battuta (anche) dalla discussa cinese Liu Hong.
Tornano in patria con due legni a testa pure canottaggio (doppio senior e 4 senza pl) e scherma, che se nel fioretto maschile può arrabbiarsi per un podio alla vigilia quasi certo, nella sciabola femminile deve solo applaudire una squadra che si è spinta ben oltre le proprie abilità.
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francesco.caligaris@oasport.it
