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Hockey prato, Olimpiadi Rio 2016: le favorite. Australia squadra da battere

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Si apre venerdì 5 agosto, con la cerimonia inaugurale, la XXI edizione dei Giochi Olimpici estivi in quel di Rio de Janeiro. Ruolo da protagonista anche per l’hockey su prato, già in campo con gli uomini nella prima giornata sabato 6 agosto. Andiamo a vedere le squadre favorite per la medaglia d’oro.

Parte con i favori del pronostico l’Australia. I Kookaburras sono campioni del mondo in carica per due edizioni di fila (New Dehli 2010 e L’Aia 2014), oltre che vincitori anche del recente Champions Trophy e dominatori della Coppa Oceanica. Gli australiani non scendono dal podio olimpico addirittura da Barcellona 1992, con una serie infinita di medaglie: quattro bronzi, un argento e l’oro di Atene 2004. Da riscattare la brutta uscita in semifinale a Londra 2012, quando sembravano essere lanciati verso il successo finale. Partono comunque un gradino sopra tutte le altre avversarie.

Rivale più accreditata è la Germania. I teutonici riuscirono a Londra 2012 nell’impresa di battere Australia e Olanda, andando a prendere un fantastico oro a Cinque Cerchi, che ha fatto il paio con quello di Pechino 2008. La squadra sta attraversando un periodo di rivoluzione, con l’inserimento di alcuni giovani talenti. Comunque il livello resta altissimo: argento europeo, bronzo nel Champions Trophy tra 2015 e 2016. L’obiettivo è l’undicesima medaglia olimpica.

Sempre da seguire quando si parla di hockey prato l’Olanda. Se al femminile difficilmente le orange riusciranno a trovare rivali in grado di fermare la loro corsa, il discorso cambia tra gli uomini. Gli olandesi partono come outsiders in chiave vittoria. Nelle competizioni internazionali sono reduci da due argenti di fila (prima Londra 2012, poi il secondo posto in casa ai Mondiali di L’Aia), a livello europeo invece, sempre nella capitale britannica, sono riusciti a primeggiare lo scorso anno. Nello scontro diretto con l’Australia sembrano partire poco dietro, ma in un contesto simile è il campo a parlare e non la carta.

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Foto: FB Kookaburras

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