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Canoa velocità, Olimpiadi Rio 2016: la storia di Isaquias Queiroz dos Santos, il canoista senza un rene ma con tre polmoni

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Pazienza se non è arrivato l’oro. Due argenti e un bronzo sono un bottino sufficiente per il brasiliano Isaquias Queiroz dos Santos. Ogni singola medaglia festeggiata tuffandosi nella laguna Rodrigo de Freitas, l’abbraccio con sua madre e la folla impazzita per le sue gesta. Basta ciò per far rendere indimenticabile la rassegna olimpica di questo ragazzo di appena 22 anni che ha portato per la prima volta il Brasile sul podio nella canoa.

SOPRAVVISSUTO Isaquias ne ha passate tante: a 3 anni una pentola di acqua bollente gli cade addosso, causandogli gravi ustioni in tutto il corpo. Il bambino si salva ma due anni dopo viene addirittura rapito. Tornato incolume anche da questa disavventura è tuttavia a 10 anni che affronta un altro difficile ostacolo precipitando da un albero.

L’incidente gli costa un rene, Isaquias però reagisce anche questa volta. “Il rene? Al suo posto mi hanno messo un polmone” diceva scherzando agli amici. Per uno di Ubaitaba, la città delle canoe, pagaiare è una filosofia di vita, da intraprendere nonostante il parere negativo dei medici. 12 anni dopo quell’intervento, contro tutto e tutti, “Sem Rim” (senza rene) è diventato uno dei canoisti più forti del pianeta, capace di vincere sei medaglie (tre ori e tre bronzi) ai Mondiali e tre davanti al pubblico di casa. Per far risuonare l’inno carioca alle Olimpiadi ci sarà tempo. 

francesco.drago@oasport.it

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