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Scherma, Olimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia dell’Italia. Fioretto arma di punta, poi i garisti Fiamingo e Montano

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La scherma è sempre stato uno degli sport di punta per l’Italia alle Olimpiadi e soprattutto una fucina di medaglie, ma raggiungere lo stesso bottino di Atene, Pechino e Londra anche in Brasile appare difficile se non praticamente impossibile. Nelle precedenti tre Olimpiadi gli azzurri riuscirono a salire sul podio per ben sette volte, ma a Rio un bilancio finale di cinque piazzamenti tra i primi tre potrebbe essere un ottimo risultato.

Un bottino meno ricco rispetto al passato dovuto principalmente a due fattori: primo fra tutti la mancanza della prova a squadre del fioretto femminile e della sciabola maschile che tolgono due medaglie quasi certe all’Italia (soprattutto con il Dream Team) e secondo fattore una crescita del livello globale della scherma con l’Europa che non recita più un ruolo di assoluta dominatrice sul resto del mondo.

Con che ambizioni si presenterà, dunque, la spedizione azzurra a Rio 2016? L’analisi arma per arma.

FIORETTO: Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca. Sono ancora loro dopo quattro anni le punte di diamante dell’intera spedizione azzurra. Ripetere il risultato di Londra (finale tutta azzurra) non è impossibile, anzi sia la monzese che la jesina hanno tutte le carte in regola per tornare a sfidarsi per la medaglia d’oro. Molto dipenderà anche dalla composizione del tabellone: Errigo è numero uno, mentre Di Francisca è numero sei e dunque all’orizzonte ci potrebbe essere l’incubo di un quarto di finale tutto italiano.
Al maschile le speranze maggiori sono rivolte alla prova a squadre, dove gli azzurri sono campioni olimpici e mondiali in carica. Il quartetto Cassarà, Garozzo, Avola, Baldini è una sicurezza, mentre a livello individuale ci vuole un vero e proprio exploit di qualcuno, anche perchè in stagione non è arrivata neanche una vittoria. Medaglie previste: 2/3.

SPADA: l’Italia si affida alla “donna dei grandi appuntamenti”. Sarà proprio Rossella Fiamingo ad aprire il programma olimpico e dalla due volte Campionessa del Mondo è lecito aspettarsi un piazzamento sul podio. La siciliana a Rio dovrà confermare definitivamente la propria immensa forza psicologica quando la posta in palio conta assai. Purtroppo in Brasile Rossella sarà l’unica spadista azzurra, dopo che la squadra ha clamorosamente fallito la qualificazione con una seconda parte di stagione davvero disastrosa.
Un rendimento completamente opposto quello del quartetto maschile con gli azzurri che si sono ampiamente meritati la partecipazione all’Olimpiade con una serie di ottimi risultati ed ora la medaglia appare davvero alla portata di Enrico Garozzo e compagni. Proprio il siciliano è definitivamente esploso a livello individuale in Coppa del Mondo e si presenta a Rio come possibile outsider, se non addirittura come qualcosa in più visto che è numero due del ranking mondiale. Medaglie previste: 2.

SCIABOLA: Aldo Montano. Bastano un nome ed un cognome per credere e sognare ad una medaglia. Il livornese ha vinto due volte in Coppa del Mondo e a qualificazione assicurata ha deciso di operarsi alla spalla saltando tutti i restanti appuntamenti. In Brasile vivrà forse la sua ultima Olimpiade e questa potrebbe essere l’occasione giusta per fissare definitivamente il suo nome nella leggenda dello sport italiano. In gara con lui ci sarà anche Diego Occhiuzzi, autore di una stagione in chiaroscuro, ma pur sempre medaglia d’argento a Londra 2012. Ripetersi, però, appare particolarmente difficile.
Speranze di medaglia che si avvicinano allo zero o che sono praticamente nulle per il settore femminile. A livello individuale Rossella Gregorio ed Irene Vecchi sperano di essere delle sorprese, ma ci vuole davvero la gara della vita. La squadra, invece, non ha molte chance, con altre nazionali molto più forti di quella azzurra, su tutte Russia ed Ucraina. Medaglie previste: 0/1

 

andrea.ziglio@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

 

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