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Basket, Preolimpico Torino 2016: il pagellone degli azzurri. Melli il migliore, deludono tantissimi

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Il pagellone degli azzurri al termine di un Preolimpico che si è chiuso con l’amara e deludente sconfitta in finale con la Croazia.

POETA 5,5: la vera domanda è per quale motivo è stato convocato se anche ieri, nel momento di maggior bisogno con Hackett condizionato dai falli, Messina gli ha preferito chiunque nel ruolo di play. Ha giocato pochissimo e in quei minuti non aveva comunque brillato più di tanto.

BELINELLI 6: la sufficienza è dovuta soprattutto ai 15 punti di media tenuti in questo Preolimpico. La finale è stato lo specchio del suo torneo: tante ottime cose e tante buone giocate, ma un rendimento troppo altalenante, soprattutto nel finale di partita quando ha forzato davvero troppo. Da un giocatore della sua esperienza e del suo talento ci si poteva aspettare qualcosa di più.

ARADORI 5: alla fine gioca bene solamente una partita, quella all’esordio con la Tunisia, poi il suo rendimento diminuisce nelle altre partite. Anche ieri sera solo tre punti e troppi tiri sbagliati di un’importanza capitale. Gli è mancata anche a lui la personalitá nei momenti delicati del match

GENTILE 4: ancora una volta diventa il protagonista in negativo del finale di una competizione della nazionale. Dall’ultimo possesso dello scorso Europeo con la Lituania al comodo appoggio sbagliato e alla palla persa di ieri nel supplementare. Vero un giocatore non si giudica dai particolari, ma ha deluso in questo Preolimpico, chiuso solamente a cinque punti di media, dopo che comunque lo scorso anno era stato il secondo miglior marcatore azzurro. Le migliori cose le ha fatte in difesa, ma non può bastare per cancellare una settimana deludente

BARGNANI 4: ennesima competizione ed ennesimo fallimento della carriera in azzurro. Resterà sempre l’eterno mistero di questa squadra, il vero simbolo purtroppo di quello che poteva essere ma che non è stato. Avrebbe le possibilità di dominare, perchè ci sono pochi centri con le sue caratteristiche, ma in questi contesti bisogna dimostrare di avere qualcosa in più sul piano mentale, della cattiveria agonistica. Ieri sera l’ennesimo disastro e la fotografia della sua partita è lui che resta in panchina nel finale di ultimo quarto e nel supplementare per scelta tecnica con l’asciugamano in testa.

GALLINARI 5,5: era lecito aspettarsi molto di più dal Gallo. Alla fine chiude con dodici punti di media. Non è apparso nelle migliori condizioni fisiche, visto che molte volte ha faticato a battere il suo uomo. Ieri in finale è stato pesantemente condizionato dai falli, giocando bene solamente il terzo quarto. Il suo quinto fallo ha spento la luce per l’Italia.  Doveva eseere il trascinatore, ma non lo è stato

MELLI 7: il migliore dell’Italia in questo Preolimpico. È il giocatore delle piccole cose, quelle utili ad una squadra. Prende rimbalzi, regala assist, recupera palloni, difende su tutti e segna anche canestri importanti come quello per andare al supplementare nella finale di ieri. L’esperienza al Bamberg lo ha cambiato e lo ha reso certamente più forte. Sarà uno degli uomini dal quale ripartire su cui fondare un difficile e lungo rinnovamento.

CUSIN 5: un passo indietro rispetto all’Europeo. Qualche buona giocata difensiva, ma in attacco non vede mai il canestro (chiude con meno di due punti di media). Anche Messina lo usa davvero poco. Sottotono.

DATOME 5: doveva essere uno dei leader della squadra azzurra,  ma fin dalla prima partita con la Tunisia (0 punti) si capisce che qualcosa non va, soprattutto sul piano fisico. È arrivato a Torino con le pile scariche e ha giocato un Preolimpico deludente, chiuso a poco più di sei punti di media. Anche nella finale di ieri rendimento a corrente alternata con qualche buona giocata in attacco, ma deludente in difesa dove ha certamente pagato una condizione fisica precaria.

CERVI s.v: non si può dare un voto al Preolimpico del lungo tornato a vestire la maglia di Reggio Emilia. Praticamente mai utilizzato, anche nelle partite vinte facilmente. Forse la sua fisicità poteva servire in certi momenti.

HACKETT 6,5: dopo Melli è certamente il migliore dell’Italia. Viene spremuto fino all’ultima goccia d’energia, perchè non ha il minimo cambio in cabina di regia. Con lui in campo la squadra ha funzionato bene  sia in attacco che in difesa. Uno dei giocatori comunque da cui ripartire. Preolimpico positivo.

TONUT 5,5: qualche spezzone di partita in più rispetto a Poeta e Cervi. Ha dimostrato di avere personalità e sicuramente è un elemento valido per il futuro, ma nello stesso tempo di essere ancora un po’ troppo acerbo per certi palcoscenici

ALL.MESSINA 4,5: il fallimento del Preolimpico è della squadra, della federazione, ma è anche suo. Inutile girarci intorno: questa nazionale doveva andare a Rio. Le convocazioni hanno lasciato molto sorprendere, visto che sono rimasti a casa giocatori come Della Valle, Polonara, Cinciarini. A Torino nel momento di giocare si è forse reso conto di non avere un ricambio vero di Hackett. Ieri sera anche lui ha commesso tanti errori, soprattutto nella gestione dei falli, con Gallinari lasciato troppo in campo nonostante un quinto fallo ormai prossimo.
La squadra ha sicuramente migliorato in difesa, mentre in attacco si è visto poco. Anche il suo futuro ora è incerto.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

Credit: Ciamillo/Archivio FIP

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