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Ginnastica, Europei 2016 – Che Italia torna da Berna? Tra dubbi e difficoltà, un paio di gioie, veterane che mancano e buone juniores

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Che Italia esce dagli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile? Come si è comportata la nostra Nazionale alla Post Finance Arena di Berna?

Le azzurre tornano a caso con un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, tra cose positive e altri aspetti abbastanza negativi. Sulla carta le nostre ragazze avrebbero potuto ambire a un piazzamento di rilievo nella prova a squadre che però non è arrivato.

Il turno di qualificazione ha fatto emergere i limiti emotivi e d’esperienza del quintetto, che probabilmente ha pagato lo scotto dell’emozione e della responsabilità nella prima gara vera senza le veterane Ferrari, Fasana e Ferlito. Giovedì pomeriggio è arrivato un brutto e deludente settimo posto che ha permesso di salvare la partecipazione alla Finale a Squadre per soli due decimi di punto: peggior risultato da quando è stato istituito l’atto conclusivo a otto nella rassegna continentale. Emblematiche le 3 cadute alla trave, le 5 totali che ci hanno fatto tremare e temere una clamorosa esclusione.

In Finale qualche passo in avanti, una reazione e un parziale riscatto anche se sono arrivati ancora troppi errori per questo livello. Serve maturare esperienza, gamba per certi contesti, più sicurezza nei propri mezzi, capacità di rimediare ai propri errori.

 

Portiamo via il bellissimo quarto posto di Sofia Busato al volteggio, a un decimo dalle medaglie e dimostratasi valida ginnasta per la specialità alla sua prima gara internazionale da senior. Buona la reazione finale di Elisa Meneghini che ha stampato una grandissima trave conclusiva, un colpo di coda da livello mondiale che aumenta il rammarico per quello che non è potuto essere. Bene la seconda finale consecutiva di Martina Rizzelli alle parallele asimmetriche ma pesano poi gli sbagli nel weekend decisivo.

Mancano due mesi alle Olimpiadi 2016, Rio è ormai dietro l’angolo e ora è arrivato il momento di fare delle serie valutazioni sulla situazione attuale in casa Italia che, per il momento, non può prescindere dalle tre F per competere ad alti livelli e per i traguardi che contano. Spiace ammetterlo perché le ragazze di Berna sono molto valide tecnicamente ma il responso del campo non va dimenticato.

Due statistiche vanno evidenziate: per il secondo anno consecutivo l’Italia non conquista neanche una medaglie senior agli Europei, all’interno del quadriennio (Mosca 2013, Sòfia 2014, Montpellier 2015, Berna 2016) ne ha presa solo 1 (oro di Vanessa Ferrari al corpo libero in Bulgaria). Onestamente troppo poco: gli Europei, per il nostro Paese, hanno un peso specifico importante ed è così in tutti gli sport, la ginnastica non può esimersene.

 

Sia chiaro che questi Europei erano solo un evento di preparazione, non erano assolutamente un obiettivo primario ma, visti i risultati, è stato molto importante per capire alcune dinamiche. Rimane un po’ di rammarico, questo è indubbio. Un plauso alla Francia che è stata brava ad approfittare di qualche nostro tentennamento, Russia e Gran Bretagna sono state di ben altro Pianeta, ma questo già lo si sapeva.

Molto incoraggiante il bilancio, invece, tra le juniores anche se come sempre il passaggio tra le grandi risulta spesso problematiche. Bravissima Martina Basile, bronzo all-around e argento al volteggio, altrettanto brava Martina Maggio, Campionessa d’Europa alla tavola, secondo oro di sempre per il nostro Paese tra le under 16. E c’è pure rammarico per un podio sfumato nel concorso a squadre, visti gli errori delle ragazze: la motivazione c’è, la consapevolezza anche, fattori importanti nello sport. Si riparte con convinzione verso il futuro che si chiama già Olimpiadi di Tokyo 2020.

 

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