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Calcio, Europei Francia 2016: Italia-Svezia per confermarsi anche contro le “piccole”

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Si sa: l’Italia del calcio, come anche l’Italia della vita, dà il meglio di sé quando l’ostacolo sembra insormontabile, quando è sfavorita, quando tutti la danno per sconfitta e invece, di puro orgoglio, prevale sull’avversario. E’ successo per l’ennesima volta lunedì scorso all’esordio a Euro 2016 contro il Belgio: 2-0 ai secondi del ranking Fifa. Chi l’avrebbe mai detto? Eppure l’Italia è silenziosa ma forte. E oggi avrà un esame ancor più importante: dimostrare di saper battere anche le squadre “piccole”, che si chiudono e non lasciano spazi per l’arma migliore degli azzurri, il contropiede.

La selezione guidata da Antonio Conte, che di certo è l’uomo giusto per evitare cali di tensione dopo l’ottima gara inaugurale, sfiderà alle 15 la Svezia a Tolosa. Zlatan Ibrahimovic e tante vecchie conoscenze della Serie A per una nazionale, quella gialloblu, che potrebbe anche dire la sua a un Europeo in cui 16 su 24 avanzano agli ottavi di finale, ma che lunedì scorso è stata sorpresa da un’Irlanda ancor più unita per l’1-1 conclusivo. Nulla di trascendentale, dunque, gli scandinavi: sarà importante arginare il talento dell’asso del Paris Saint Germain e il grosso, in difesa, sarà fatto.

Ma l’importante sarà segnare. E la storia insegna che l’Italia non ama le goleade, anzi. Nell’avvicinamento alla rassegna continentale francese Gianluigi Buffon non ha mai subito gol, vero, ma le modeste Scozia e Finlandia sono state battute “solo” 1-0 e 2-0. Faticando sempre, non tanto per le folate offensive dei rivali quanto per la costruzione di un gioco che, senza i piedi buoni di Marco Verratti e Claudio Marchisio, deve svilupparsi per lo più sulle fasce cercando la testa di Graziano Pellè. Finora la Nazionale è stata sgraziata ma efficace, oggi pomeriggio servirà però dimostrare qualcosa di più.

Non a caso, l’ultimo precedente tra Italia e Svezia, datato 18 novembre 2009 a Cesena, finì 1-0: segnò al 28′ Giorgio Chiellini, unico reduce insieme a Federico Marchetti e Antonio Candreva, un tempo promessa e adesso assoluto trascinatore di una squadra tutta grinta e forza di volontà. Era la stagione del Mondiale fallimentare di Marcello Lippi, nulla da ricordare con gioia, ma pensando al presente le previsioni consentono di ambire a un Europeo da protagonista. Anche se Svezia, e Ibra, rimandano con la mente soprattutto al 18 giugno 2004, 12 anni fa domani, con il tacco del Gigante di Malmoe antipasto del biscotto nordico di qualche giorno dopo. Vendichiamoci.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: profilo Twitter Uefa Euro 2016

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