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Il ritorno di Alex Schwazer: “Potrei gareggiare altri 10 anni. Mi sottopongo a controlli continui”

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Oggi a mezzanotte scadrà la lunghissima squalifica di Alex Schwazer. 3 anni e 9 mesi interminabili, dallo scandalo doping di Londra 2012 cui sono seguite indagini, confessioni e, soprattutto, l’inizio di un nuovo corso con Sandro Donati. Ora, a 31 anni, comincia una nuova carriera per l’altoatesino. C’è tutto il tempo per riscattare l’immagine infangata di sé. Non sarà facile e bisognerà vincere l’ostilità degli stessi compagni di nazionale (ieri è arrivato un attacco durissimo da parte di Gianmarco Tamberi). Tuttavia Schwazer è un uomo e, come tale, merita una seconda possibilità. Lo impone in primis il senso di civiltà su cui si basa qualsiasi Stato di diritto.

Il campione olimpico di Pechino 2008 ripartirà dal Mondiale a squadre di Roma per giocarsi un nuovo sogno a cinque cerchi: “Per andare a Rio dovrò ottenere il pass e non sarà facile: l’8 maggio a Roma mi gioco tutto nella 50 km di Coppa del Mondo. Non dovrò sbagliare, arriverò alla 50 km senza riscontri particolari, perché è difficile trovarne in allenamento. La 20 km? Vedremo, un passo alla volta per ora“, ha dichiarato l’azzurro in un’intervista a La Stampa.

Più che mai, Schwazer vuole battersi per dimostrare di poter vincere in modo pulito e credibile: “Nell’ultimo anno mi sono sottoposto a quarantasei controlli, trentuno privati, ma i dati sono pubblici, altri undici dalla federazione internazionale di atletica e quattro dal Coni. Ecco quello che io chiamo il passaporto biologico 3.0“.

Per il nativo di Vipiteno inizia una nuova vita. Quando durerà? “Voglio continuare a marciare e farlo con piacere, passione. Nella testa ci sono i Giochi, ma non solo: un anno o dieci, per ora di smettere non ho alcuna intenzione“.

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Foto: pagina FB Schwazer

 

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