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Atletica, verso Rio 2016: Valeria Straneo tra il sogno medaglia ed un presente complicato

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Tra le non molte speranze di allori alle prossime Olimpiadi brasiliane, l’atletica azzurra annovera senza dubbio quella di Valeria Straneo.

La maratoneta alessandrina, splendida neo-quarantenne, fu brillantissima ottava a Londra e nelle edizioni successive di grandi appuntamenti ha conquistato il doppio argento ai Mondiali di Mosca e agli Europei di Zurigo.

Purtroppo il 2015 è stato un annus horribilis per la piemontese, che l’ha costretta alla rinuncia, in pratica, dell’intera stagione a causa di una fastidiosissima fascite plantare bilaterale; nell’anno in corso l’esordio era in programma alla mezza maratona di Verona dello scorso 14 febbraio, però il giorno di S.Valentino non ha portato fortuna a Valeria, costretta a rinunciare alla corsa per un edema di 5 cm dovuto ad un piccolo scollamento del tendine.

Nei primi giorni di aprile Straneo ha corso a Chia Laguna, la sua seconda casa in pratica, una 5 km non competitiva con la famiglia, una buona notizia, ma non sufficiente per far dormire sonni tranquilli ai tifosi.

L’alessandrina non completa una maratona da New York 2014, tuttavia rimangono intatti i suoi sogni olimpici, come testimoniato da una recente intervista pubblicata sul sito FIDAL; l’obiettivo è correre una maratona al più presto entro le 2h45’, tempo risibile per un’atleta del suo livello, ma soprattutto con l’ottica di provare sensazioni di nuovo positive.

Non si può nascondere che solo una Straneo al 100% può competere per posizioni di prestigio e, perché no, anche per una medaglia nell’evento agostano, laddove la tattica di gara sarà decisiva e, in questo senso, Valeria è  maestra anche nel valutare le condizioni di chi le corre di fianco.

Ragion per cui non rimane che incrociare le dita e sperare di tutto cuore che i 42,195 km di Rio di Janeiro si colorino anche un po’ di azzurro.

 

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gianluca.pessoni@oasport.it

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