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Formula 1

F1, Manor in forte miglioramento, Force India in costante crescita. Le “piccole” non soltanto per recitare un ruolo da comprimarie

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I Test di Bercellona non hanno mostrato indicazioni soltanto per quanto riguarda i top team ed i piloti che si giocheranno il Campionato Mondiale 2016. Utili ed interessanti anche i riscontri forniti dalle cosiddette piccole, ovvero le scuderie che lottano per qualche punto, o per qualche piazzamento utile a monetizzare gli sforzi profusi in regime di off-season.

Una delle compagini che ha maggiormente impressionato in positivo è sicuramente la Manor. La scuderia britannica, tornata al nome ufficiale nel 2015 dopo il fallimento della Maroussia Racing, si è migliorata di ben 4 secondi e mezzo rispetto alle prestazioni della passata stagione sul circuito di Montmelò. Un risultato eccezionale, non dovuto soltanto banalmente all’adozione della power unit Mercedes. Le vetture Manor potranno cancellare l’incubo di una partenza quasi fissa nell’ultima fila, grazie ad uno sconvolgimento in ogni sua componente, sia meccanica che umana. Ingegneri di provata esperienza come Luca Furbatto, e del calibro di Pat Fry e Nikolas Tombazis, hanno conferito in pochi mesi alla Manor migliorie inattese sino ad un anno fa. Muso lungo, vettura agile, basso consumo dei pneumatici permettono al bolide di Banbury di essere sicuramente più competitivo.

Il tedesco Pascal Wehrlein e l’indonesiano Ryo Haryanito, rispettivamente 22enne e 23enne, sono i piloti a cui è stato affidato il compito di mettere in pista il grosso salto di qualità manifestato finora.

Se la Manor è una piacevole scoperta, la Force India è un’attesa conferma. La base del propulsore Mercedes è un ovvio punto di forza, ma il lavoro dei tecnici del team indiano appare ancora una volta pregevole. I piloti, ormai esperti in ambito di F1, rappresentano un ulteriore punto a favore della Force India. Il tedesco Nico Hulkenberg, ed il messicano Sergio Perez, durante i Test hanno inanellato puntualmente ottime prestazioni, con il teutonico addirittura capace di stampare il miglior crono durante una delle sei sessioni.

Discorso a parte per Sauber e Renault. Le due scuderie europee dovranno lavorare molto in quest’ultima fase di avvicinamento al Mondiale. Il team svizzero paga i problemi di adattamento al nuovo motore Ferrari, che ha causato problemi anche alla casa di Maranello. Ci vorrà del tempo prima dell’acquisizione di un giusto feeling tra le innumerevoli componenti della vettura e della power unit. Renault ha chiuso i test catalani portando a casa n bottino dolce-amaro. Bene con lo svedese Kevin Magnussen, male invece con il britannico Jolyon Palmer, limitato da un susseguirsi di problemi tecnico-meccanici di varia natura. “Test disastrosi”, ha dichiarato il 25enne di Horsham.

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