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Canoa velocità, Cannone: “La canadese cresce, in quattro per Rio”

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Duisburg crocevia della canoa azzurra. Con la prova di qualificazione olimpica sempre più vicina il responsabile del settore canadese Domenico Antonio Cannone ha fatto il punto della situazione sugli atleti che sognano Rio 2016 e sul movimento italiano in generale.

“Oggi abbiamo quattro leader, tutti allo stesso livello, alle spalle dei quali non mancano i giovani. Il C2 Santini-Incollingo continua il proprio percorso con la consapevolezza e la determinazione di chi conosce le proprie qualità e ha ben chiaro l’obiettivo. Sergiu Craciun e Carlo Tacchini stanno lavorando prevalentemente sul C1 1000 con Carlo che ha comunque nelle braccia la possibilità di ben figurare anche sui 200. Giorno dopo giorno arriviamo a nuove consapevolezze e a breve, alla fine di questo raduno e in occasione dei campionati italiani sui 5000, avremo a Castelgandolfo una prima prova grazie alla quale fare il punto della situazione”.

Qualificarsi all’Olimpiade tuttavia non sarà semplice: “Nel C2 sfideremo i campioni olimpici in carica che ai mondiali dello scorso anno non riuscirono a qualificarsi. Grandi nazioni come Romania, Spagna e Francia saranno a Duisburg con il nostro stesso obiettivo e ne vedremo delle belle. I ragazzi sanno ciò che c’è da fare e sono consapevoli dell’importanza di questo periodo. Ora torniamo ad allenarci e quando sarà il momento daremo il massimo per portare il più in alto possibile il tricolore azzurro”.

L’allenatore ha poi parlato dei progressi del settore con un gruppo di atleti che sta pian piano venendo fuori. “A livello under 23, gli europei dello scorso anno sono stati più che positivi avendo ottenuto risultati importanti e, globalmente, il terzo posto a livello di squadra; a ruota seguono gli junior che a loro volta stanno crescendo. In Italia, rispetto alle altre nazioni, abbiamo un problema di numeri e quantità ma rispetto ad alcune stagioni fa anche su questo fronte stiamo migliorando. L’esempio dei “grandi” funge inevitabilmente da traino per i giovani e la crescita di Carlo Tacchini, aggregato stabilmente ai tre senior, con i molti under 23 tra i quali Nicolae Craciun che insidiano sempre più da vicino i senior, sono tutti aspetti divenuti realtà grazie ad un lavoro d’equipe tutt’altro che secondario. Fino ad alcuni anni fa il settore canadese pagava dazio nei confronti del kayak. Oggi invece non è più così, nè in nazionale nè nei club italiani. Le società sono cresciute sotto questo punto di vista e oggi anche in periferia si dà molta attenzione al settore canadese. Ora in nazionale arrivano atleti che già a livello junior, dal punto di vista delle qualità tecniche e atletiche, sono nettamente superiori rispetto al passato. È una grande soddisfazione per chi lavora a questo progetto da anni ed è una soddisfazione che, inevitabilmente, coinvolge anche gli stessi tecnici di società, parte fondamentale della crescita del settore”.

Intervista tratta dal sito Fick

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francesco.drago@oasport.it

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