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‘Italia, come stai?’: meraviglia biathlon; sci di fondo, manca la terza frazione; speed skating, che bella squadra!

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Ci troviamo nel bel mezzo di un’epoca d’oro per il biathlon femminile italiano e la piacevole sensazione è che il bello debba ancora arrivare. Una settimana memorabile a Oestersund, con il doppio podio di Dorothea Wierer (prima nell’individuale e seconda nella pursuit) e la piazza d’onore, sorprendente, di Federica Sanfilippo nella sprint. Tre gare individuali, tre podi.

Wierer è ormai entrata definitivamente nella ristretta cerchia delle big del circuito. Le manca ancora qualcosina sul passo sugli sci rispetto ad alcune avversarie, su tutte la francese Marie Dorin-Habert e la finlandese Kaisa Makarainen, tuttavia la solidità mostrata al poligono lascia davvero ben sperare per un piazzamento lusinghiero nella classifica finale di Coppa del Mondo. La 25enne di Rasun, inoltre, non è ancora al 100% della forma e potrebbe crescere ulteriormente nel corso della stagione. La prima vittoria in carriera segna una tappa cruciale per l’azzurra, finalmente sbloccata mentalmente ed ora consapevole di poter ambire al podio (o al successo) in qualsiasi contesto.

Il podio svedese ha rappresentato anche il giusto premio per Federica Sanfilippo, una biathleta cresciuta per gradi anno dopo anno e con tanta Ibu Cup. La dimostrazione che lavoro, tenacia e abnegazione premiano sempre. Precisa carabina alla mano e decisamente incisiva sugli sci, l’altoatesina dovrà ora ricercare quella continuità di rendimento necessaria per mantenersi costantemente tra le prime 15 al mondo. In crescita anche Karin Oberhofer, che ha mostrato sprazzi dell’atleta che lo scorso anno vinse il bronzo iridato nell’inseguimento (oltre a chiudere tra le prime 10 in Coppa del Mondo). Insomma, la squadra sta beneficiando di una positiva concorrenza interna, dove la qualità dei singoli funge da esempio e sprone anche per le compagne più indietro (Sanfilippo l’esempio lampante). L’Italia può contare su 3/4 di staffetta da sogno. Manca l’ultimo tassello per poter davvero cullare ambizioni da primato. Al momento Nicole Gontier non assicura garanzie al poligono, mentre la più giovane Lisa Vittozzi attualmente paga un dazio eccessivo nella tenuta sugli sci. C’è comunque tutto il tempo per migliorare sia in vista dei Mondiali di Oslo sia, soprattutto, verso le Olimpiadi del 2018, dove la selezione tricolore dovrà capitalizzare una nidiata d’oro senza precedenti. Situazione diametralmente opposta invece in campo maschile, con gli azzurri zavorrati da percentuali al poligono non sufficienti per poter competere nel circuito maggiore. Lukas Hofer e Dominik Windisch, in ogni caso, sono attesi ad una crescita nelle prossime settimane: restano due atleti capaci sporadicamente di ambire a qualche piazzamento di rilievo.

La pista di Lake Placid sembra aver bocciato (per ora) le velleità di Coppa del Mondo di Dominik Fischnaller nello slittino. Il 22enne di Maranza non è riuscito a ripetere la vittoria di Igls, collezionando errori in serie e chiudendo appena dodicesimo. Una grande occasione persa, soprattutto considerando l’avvio stentato del fuoriclasse tedesco Felix Loch. Decisive, a questo punto, si riveleranno le gare di Park City e Calgary, dove si disputeranno anche le prove sprint. Fischnaller dovrà dare un segnale. Cancellare gli alti e bassi ed assestarsi costantemente in zona podio: l’unica strada possibile per cullarsi nel sogno della sfera di cristallo.

Anche nello sci di fondo, come nel biathlon femminile, manca un ultimo tassello per assicurare una staffetta formidabile in campo maschile. Federico Pellegrino, schierato sperimentalmente con successo in prima frazione a Lillehammer, può ormai definirsi un fondista completo, capace di reggere anche sulla lunga distanza. L’ultima e decisiva frazione, quella dove ci si gioca le medaglie, magari in volata, sarà sua per i prossimi 10 anni.
Con Francesco De Fabiani e Dietmar Noeckler assolute garanzie in tecnica classica, il problema diventa ora quello della terza frazione a skating. Roland Clara, ormai quasi 34enne, da ormai diverse stagioni fatica a ripetere i risultati del passato (escludendo l’atipica ascesa del Cermis nella tappa finale del Tour de Ski). Senza girarci attorno, attualmente l’altoatesino è l’anello debole della squadra. Alternative? Non ce ne sono. Maicol Rastelli fatica ad evadere dal limbo di promessa, Giandomenico Salvadori non sembra ancora pronto per la Coppa del Mondo, mentre tra i giovanissimi non si intravede l’elemento di spicco che possa maturare in tempi brevi. Servirà dunque lavorare su Clara, magari, soprattutto nel prossimo biennio, concentrando tutta la preparazione del veterano in vista di Mondiali ed Olimpiadi. La staffetta è tornata a rappresentare una risorsa importante, anche se manca un tassello per riassaporare i fasti di Torino 2006.

Non sono arrivati podi nello sci alpino, ma non è mancata qualche buona indicazione. In campo maschile è finalmente emerso Mattia Casse, 25enne di grande talento di cui si dice un gran bene da diversi anni, ma fin qui frenato da infortuni e vicende personali. Il quarto posto in superG a Lake Louise ha messo in luce un ragazzo potente, abile nell’affrontare le curve tecniche e discretamente scorrevole. Un elemento su cui puntare con decisione, considerando l’età ormai non più verdissima dei vari Christof Innerhofer, Peter Fill e Werner Heel.
In campo femminile le velociste azzurre potranno togliersi qualche bella soddisfazione in questa stagione. Si sono intravisti sprazzi della vera Nadia Fanchini in discesa, mentre in superG è tornata a brillare dopo anni difficili Johanna Schnarf: per entrambe un podio accarezzato, ma anche tanta fiducia in vista dei prossimi appuntamenti. In attesa di ritrovare Daniela Merighetti e capire se Sofia Goggia potrà tornare quella di un tempo anche nelle prove veloci, la sensazione è che questo gruppo, pur senza una vera fuoriclasse, abbia le carte in regola per sfruttare le occasioni che offrirà un contesto internazionale, Lindsey Vonn a parte, molto aperto e senza avversarie imbattibili.

Chiudiamo con lo speed skating, dove l’Italia può fare affidamento su una squadra giovane, in continua e progressiva ascesa. Il terzo posto di Fabio Francolini nella mass start ha rappresentato solo la punta di un iceberg di un fine settimana davvero positivo a Inzell. Continua la crescita esponenziale di David Bosa nella velocità, capace di agguantare un promettente decimo posto nei 500 metri. L’inseguimento maschile conferma quanto di buono sciorinato finora, sfiorando il podio per una manciata di decimi. Il gruppo, inoltre, si sta allargando, come testimonia l’ottima prestazione (soprattutto cronometrica) del 20enne Michele Malfatti nella Division B dei 5000 metri. Anche Francesca Lollobrigida ha compiuto dei notevoli passi avanti nelle distanze lunghe tradizionali, con margini ancora tutti da esplorare. Insomma, il lavoro del ct Maurizio Marchetto inizia a dare i suoi frutti.

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federico.militello@oasport.it

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