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F1, Verstappen, Sainz e Kvyat: il 2016 la rampa di lancio dei giovani talenti?

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Il circus della Formula 1 ha bisogno di volti nuovi, non perchè si è stufato dei soliti noti e dei campioni che dettano legge ormai da tempo, ma per assicurarsi un futuro spettacolare ed altamente competitivo. Dall’ ascesa di Sebastian Vettel, campione del mondo a soli 23 anni nel 2010, i bolidi della F1 hanno registrato un dominio dei piloti cosiddetti esperti. Il tedesco, peraltro oggi 28enne, ha condiviso i vari podi dai diversi gradini con Lewis Hamilton (classe 1985), Nico Rosberg (1985), Mark Webber (1976), Jenson Button (1980), Fernando Alonso (1981), Kimi Riakkonen (1979) ed altri che sporadicamente si sono inseriti nei loro banchetti. E’ evidente che urge un ricambio generazionale ad alti livelli.

Chi potranno essere i nuovi fenomeni?

Il predestinato sembra poter essere Max Verstappen. Il ragazzino di Hasselt, appena 18enne, ha impressionato per coraggio, cattiveria agonistica e rendimento in gara, portando la sua Toro Rosso per due volte ai piedi del podio (Ungheria e Austin). L’olandese, al centro di voci di mercato, resterà per un altro anno nella scuderia di Franz Tost, nonostante le lusinghe di Red Bull e Ferrari. Max continuerà dunque a farsi le ossa, avendo bisogno di acquisire ancora esperienza. Nella prossima stagione Verstappen sicuramente tenterà di migliorare quantomeno quei due quarti posti raggiunti nel 2015, e, con l’ aiuto del suo team, ridurre al minimo ritiri ed uscite a gara in corso.

Suo compagno di squadra sarà ancora una volta Carlos Sainz jr, altro giovane 21enne. Il figlio del campione di Rally Carlos Sainz si appresta ad iniziare la sua seconda stagione alla guida della Toro Rosso. Dopo aver partecipato a diversi test nel 2013 e nel 2014, l’iberico ha fatto il suo esordio in Australia, andando subito a punti (9°). Ha chiuso la stagione senza acuti, ma mostrando un invidiabile talento. Nel 2016 proverà a concentrarsi sulla tenuta in gara, evitando errori, e su una maggior costanza di rendimento (ben 7 ritiri nel 2015).

Il pilota che si è dimostrato subito pronto a competere con i migliori è senza dubbio Danill Kvyat. Il russo della Red Bull, passato sempre dalla fucina della Toro Rosso, è stato campione GP3 nel 2013, prima del salto in F1. Al debutto in Australia divenne il più giovane pilota ad ottenere punti, record strapazzato un anno dopo da Verstappen. Le prestazioni del russo impressionano positivamente, tanto da centrare l’immediato passaggio in Red Bull. L’ avvio di stagione, come ricorderete, non fu dei migliori, con appena 5 punti nei primi 5 GP, complice anche lo scarso rendimento della monoposto austriaca. Con il passare dei week-end, ed una migliore messa a punto dell’auto, Danill è andato via via migliorando, fino al secondo posto nel GP d’Ungheria, e i due quarti posti in Belgio e Messico. Kvyat, dal prossimo febbraio, potrà ritagliarsi un posto da protagonista, motore permettendo.

Suscita interesse l’esordio in F1 di Jolyon Palmer. Il 24enne britannico, figlio di Jonathan (ex pilota Williams), farà parte del team Lotus. Campione della GP2 nel 2014, Jolyon è stato terza guida della scuderia di Norfolk, prima di appropriarsi della titolarità affiancando Pastor Maldonado, grazie al passaggio di Grosjean nel neonato team Haas.

Infine, ci si può aspettare ottime gare dal 23enne brasiliano Felipe Nasr, in forza alla Sauber. La scuderia svizzera potrà contare su un pilota determinato, cresciuto nella GP2 dove ha raccolto ottimi risultati. Collaudatore della Williams nel 2014, Felipe fu annunciato dalla Sauber prima del GP del Brasile. Nasr partì alla grande in Australia, centrando il quinto posto dopo essere scattato dall’11esima piazza. Il carattere del sud-americano viene fuori anche nelle sue scelte, come quella di cambiare ingegnere di pista. Nel 2016 sarà uno degli outsider da tenere d’ occhio.

Mancano due mesi all’ inizio dei test. Scopriremo se le squadre che non si chiamano Mercedes hanno lavorato sodo ed egregiamente per ridurre il gap dalla scuderia tedesca. In caso positivo, la truppa dei giovani potrà fare capolino nelle prime posizioni del mondiale, in caso negativo, i ragazzi terribili dovranno combattere e lavorare ancora di più per farsi notare dai team principali.

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