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‘Italia, come stai?’: avvio folgorante. De Fabiani impressiona, Fischnaller sulla strada giusta. Bene lo sci alpino
SCI DI FONDO
Quanto ha fatto Francesco De Fabiani nel Triple inaugurale di Ruka fa davvero sognare ad occhi aperti. Qualificato tra i migliori 30 nella sprint in alternato, 11° nella 10 km skating con partenza ad intervalli ed infine quarto nella 15 km gundersen in tecnica classica, ad un solo decimo dal podio ed unico capace di impensierire i dominatori norvegesi. Signori, siamo di fronte ad un fondista completo. Specialista del passo alternato, dove ormai vale i migliori al mondo, il 22enne di Aosta ha compiuto passi da gigante anche in tecnica libera, il suo principale tallone d’Achille sino a qualche mese fa. Inoltre, fattore determinante nello sci di fondo moderno, De Fabiani è dotato anche di un cambio di passo importante nei finali di gara, con tanto di spunto veloce tutt’altro che disprezzabile. Pensiamo in questo senso ai grandi eventi come Mondiali o Olimpiadi, dove spesso arriva un gruppo compatto di atleti a giocarsi le medaglie.
Sempre più avviato verso la strada della polivalenza anche Federico Pellegrino. Il 22° posto nella 15 km tc vale quasi più del settimo della sprint. Il 25enne della Valle d’Aosta ha ormai metabolizzato anche le lunghe distanze, oltretutto anche in tecnica classica. Con De Fabiani, Pellegrino e Dietmar Noeckler, comunque una certezza per una frazione in alternato, l’Italia può fare affidamento su 3/4 di staffetta davvero competitiva. Andrà ora individuato un quarto uomo che possa garantire una prestazione di spessore nella terza frazione in tecnica libera. Il ruolo, al momento, è di Roland Clara, tuttavia l’altoatesino viene da un paio di stagioni non esaltanti ed anche l’avvio a Ruka è apparso poco incoraggiante. In attesa di ritrovare una staffetta all’altezza di un glorioso passato, l’Italia può sorridere: con Pellegrino e De Fabiani sono state poste le basi per vivere i prossimi inverni da assoluti protagonisti.
Il buio della notte non si dirada, invece, dal settore femminile, con le nostre portacolori ancora distanti anni luce non solo dal vertice, ma anche da posizioni di centro classifica (la buona prova di Lucia Scardoni nella sprint non può bastare). Al momento all’orizzonte non si intravede il fenomeno che possa mutare l’inerzia, anche se nelle prove sprint qualcosa di buono potrebbe materializzarsi con le varie Gaia Vuerich, Greta Laurent e Scardoni.
BOB E SKELETON
Il settimo posto di Simone Bertazzo nel bob a 4 ad Altenberg lascia ben sperare per un ritorno quanto meno su buoni livelli per il Bel Paese, che in questo sport ha fatto la storia negli anni ’50 e ’60, ma non solo. Il 33enne di Pieve di Cadore continua a pagare un dazio eccessivo in fase di spinta. Tuttavia, su una pista tecnica e complessa come quella teutonica, è riuscito sopperire ad una partenza deficitaria con una guida precisa ed incisiva. Difficile contrastare sui budelli di casa gli inarrivabili piloti tedeschi. Non va esclusa a priori, tuttavia, la possibilità per Bertazzo di puntare al podio in talune piste e circostanze. Intanto in Coppa Europa cresce il giovane Patrick Baumgartner, pilota di indubbie qualità di guida, anche se ancora tutto da costruire dal punto di vista fisico (anche per lui l’anello debole è proprio la spinta).
Per quanto riguarda lo skeleton, Mattia Gaspari ha iniziato con un 16° posto solo discreto, condizionato dai tanti errori commessi nella prima manche. La top10 resta un obiettivo possibile per un ragazzo di buone prospettive e su cui costruire il futuro a lungo termine dell’Italia in uno sport che non può vivere dei ricordi di un passato lontanissimo (leggasi l’oro olimpico di Nino Bibbia a Saint Moritz 1948).
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federico.militello@oasport.it

