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‘Italia, come stai?’: avvio folgorante. De Fabiani impressiona, Fischnaller sulla strada giusta. Bene lo sci alpino

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Federica Brignone 2 Alessandro Trovati Pentaphoto

Un fine settimana denso di soddisfazioni per l’Italia degli sport invernali. Andiamo ad analizzare nello specifico le singole discipline.

SCI ALPINO

Il podio di Federica Brignone nel gigante di Aspen va inquadrato come una conferma fondamentale nel prosieguo di una stagione che potrebbe vedere l’azzurra lottare fino in fondo per la ‘coppetta’ di specialità. A differenza di Soelden, la 25enne ha commesso qualche errore di troppo, soprattutto nel corso della seconda manche; ciò nonostante, ha chiuso terza. Sul podio in una giornata poco brillante: decisamente un bel segnale, come lo sono gli 80 punti di vantaggio sull’extraterrestre Mikaela Shiffrin. Siamo di fronte probabilmente ad un’atleta che cambierà per sempre la storia dello sci. Una fuoriclasse straordinaria, dotata di una tecnica e di una naturalezza fuori dal comune. La scivolata in gigante ha rappresentato un evento per l’americana, una sciatrice che sbaglia raramente grazie ad uno stile che, apparentemente, le fa affrontare qualsiasi gara di gara di gigante e slalom in assoluta sicurezza. A 20 anni ha già vinto due ori Mondiali, uno olimpico e 17 gare in Coppa del Mondo. Il prossimo obiettivo sarà la sfera di cristallo assoluta, per la quale è pronta a cimentarsi anche in superG. Proprio la velocità rappresenta l’unica grande incognita per questa formidabile Signora delle Nevi: se riuscirà ad evitare gravi infortuni, esistono tutti i presupposti per riscrivere ogni record di questo sport. Ecco perché, per Federica Brignone, si prospetta una sfida titanica nella rincorsa al trofeo di specialità di gigante: 80 punti di vantaggio sulla statunitense, tuttavia, rappresentano un bottino interessante e da far fruttare al meglio.
Dopo due anni è tornato a ruggire anche Peter Fill, splendido secondo nella discesa di Lake Louise, beffato di un solo centesimo dal fuoriclasse norvegese Aksel Lund Svindal. A 33 anni, in una disciplina dove l’esperienza gioca sempre più un ruolo cruciale (pensiamo in passato al grande Didier Cuche, capace di vincere fino alla soglia delle 38 primavere), l’altoatesino può ancora togliersi diverse soddisfazioni, a patto di ritrovare quella continuità di risultati che gli è mancata nella passata stagione. Il terzo posto in superG, in questo senso, rappresenta un importante viatico.
Avvio incoraggiante anche per Dominik Paris, vicino al podio in entrambe le giornate: la sensazione è che l’altoatesino sia all’80% e raggiungerà il top della forma tra qualche settimana, magari proprio in prossimità delle tappe italiane della Val Gardena e di Santa Caterina. Se in discesa si erano visti sprazzi del vero Christof Innerhofer, l’azzurro ha compiuto un brusco passo indietro in superG; Lake Louise, tuttavia, non è di certo la sua pista preferita e servirà attenderlo su tracciati ben più impegnativi, a partire da quello di Beaver Creek. Speriamo che il 15° posto di Mattia Casse in superG possa sbloccare mentalmente un ragazzo dotato di un grandissimo talento, ma sinora rimasto nel limbo degli incompiuti: a 25 anni, ora o mai più.
Non giungono, infine, buone notizie dallo slalom femminile: resta l’unico punto debole di un’Italia altrimenti competitiva in tutte le discipline dello sci alpino.

Foto: Alessandro Trovati Pentaphoto

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