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Sci alpino, giganti Sölden: Italia bella e concreta

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Si può essere belli e incompiuti, si può essere belli e concreti: l’Italia ha sfoggiato la seconda via nei giganti di Sölden che hanno aperto la stagione invernale.

In sede di analisi pre-gara, infatti, avevamo rimarcato come la nazionale femminile avesse nelle corde non solo la prestazione collettiva migliore tra tutte le squadre, ma anche la chiara possibilità di vincere con due campionesse quali Federica Brignone e Nadia Fanchini: quella maschile, infine, poteva avvicinarsi al podio con Roberto Nani e ottenere un altro piazzamento nei dieci plausibilmente con Florian Eisath. Tutto è andato secondo i piani: Federica Brignone ha vinto, la squadra femminile ha sfoderato una prestazione superba, Roberto Nani ha centrato il miglior risultato della carriera tra i marziani del gigante e Florian Eisath ha mancato di soli pochi centesimi l’ingresso nella top ten.

Dunque, possiamo dirlo, l’Italia ha concretizzato tutte le proprie potenzialità, in una disciplina che, soprattutto tra le ragazze, sembra poterci regalare davvero grandi soddisfazioni in questo inverno. Già, le ragazze: anzitutto una Federica Brignone in versione Marcel Hirscher per il dominio assoluto esercitato lungo le due manche. La vittoria azzurra tra le porte larghe mancava dai tempi di Denise Karbon e a spezzare l’incantesimo ci ha pensato l’atleta che, per podi e medaglie iridate, si è più avvicinata al rendimento della fatina di Castelrotto: non staremo qui a rimarcare un’altra volta quali eccellenti doti abbia la figlia d’arte valdostana, anche se, ovviamente, la prima vittoria può rappresentare anche il momento psicologico di “sblocco” che rende tutto il resto più facile. Prestazioni tra di loro simile e nel complesso ampiamente positive per Irene Curtoni, Nadia Fanchini, Manuela Moelgg ed Elena Curtoni: cinque nelle quindici, come già capitato in passato, ma stavolta con la perla del successo che dipinge di tricolore la neve del Rettenbach. Appena fuori dalle 15 un’encomiabile Sofia Goggia: non è da tutte centrare un risultato del genere fermandosi letteralmente a metà pista, a conferma delle qualità eccezionali della bergamasca.

Tra i maschi, Nani ha fatto il massimo in una giornata in cui i primi tre hanno davvero gareggiato a parte, non solo per i più vantaggiosi pettorali di partenza: il livignasco scala un gradino dopo l’altra ed è il primo ad essere consapevole di come il podio sia lì, ormai ad un passo, ormai pronto ad accoglierlo. Bravo il Florian Eisath della seconda manche, aggressivo ed efficace come ha sempre saputo fare; molto positive le sensazioni di Giovanni Borsotti e due plausi vanno senz’altro ad Andrea Ballerin e Manfred Moelgg, atleti diversissimi per storia e carriera ma accomunati in questo momento da pettorali molto alti che i piazzamenti di domenica contribuiranno a scalfire.

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Foto: Giovanni Auletta pentaphoto

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