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Sanfilippo e Marelli, i “Fedeli” di San Siro

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Se è vero che, come dicono Elio e le storie Tese, “il calcio è un grande rito che devi rispettar”, allora Tiziano Marelli e Claudio Sanfilippo colgono in pieno il mood che coinvolge da molti decenni svariati milioni di italiani di ogni generazione. Fedeli a San Siro. Storie di calcio, di derby e non solo (Mondadori 2011), riporta a galla la realtà di un soccer sempre più lontano nella nostra memoria collettiva, un calcio dal sapore popolare fatto di rivalità tra amici e sfottò tra colleghi di lavoro, tra chiacchiere al Bar dello Sport e trasmissioni radiofoniche. Il tutto nella cornice dello stadio di San Siro, luogo per eccellenza delle sfide tra Nerazzurri e Rossoneri.

Eh già, perché nella narrazione di Marelli e Sanfilippo, il derby di Milano rappresenta un po’ la storia del calcio italiano, una rivalità combattuta senza esclusione di colpi tra casciavit e bauscia: “Da una parte una bestia infernale, il Diavolo, scelta dal suo fondatore per incutere paura negli avversari. Dall’altra il Biscione, nato dalla volontà di vincere ancora e di più. Ambizione e concorrenza: questi i segreti che rendono la sfida secolare tra Milan e Inter il derby più vincente del mondo […] una sfida nata nel cuore di Milano, tra la stazione Centrale e l’Arena Civica e divenuta leggenda nel tempio dello stadio San Siro”.

In mezzo a tutto ciò, troviamo le vicende umane e calcistiche dei due “contendenti”: da una parte, Claudio Sanfilippo, popolare cantautore milanese, e, dall’altro, Tiziano Marelli, noto giornalista meneghino, in campo con la fascia di capitano delle rispettive formazioni dove militano, tra gli altri, fuoriclasse come Mazzola, Rivera, Facchetti, Bergomi, Baresi II, Zanetti e Maldini. La loro personale disfida nasce già sulle scale del condominio dove abitavano, passando poi per tutti i luoghi della Milano calcistica e non. Tra un’esultanza e un rimpianto, tra una punizione e una rimessa in gioco, i “duellanti” ci forniscono una bella pagina di tifo autentico, un libro dove viene tratteggiata bene la tipologia del tifoso che “more e se dispera” (piccolo tackle alla romana) perché poi, alla fine “quelli che vanno allo stadio sono tutti uguali, riescono ad incartarsi e a piangere per una squadra di gente in braghe corte che prende a calci un pallone”. Ah, dimenticavo. Dirige l’incontro il signor Gianni Mura della sezione di Milano, arbitro dalla prefazione facile. Marelli e Sanfilippo sono avvisati.

A cura di Simone Morichini

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