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Calcio femminile, Serie A: minaccia di sciopero dall’AIC, campionato potrebbe non partire

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Tutto deve cambiare perché tutto resti come prima è da questa citazione de “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che potremmo partire per descrivere la condizione del calcio femminile in Italia. Tanti propositi di cambiamento, nuove riforme annunciate e nuove regole per dare maggiore ordine all’asset del movimento in rosa. Tante idee che però, allo stato attuale delle cose, si sono dissolte in una bolla di sapone per quanto avvenuto nelle ultime settimane:

  • Pubblicazione tardiva dei calendari della stagione 2015-2016 con forte disagio da parte delle squadre in preparazione, in particolar modo per coloro che avranno impegni europei, visto l’inizio del torneo programmato per il 17 Ottobre.
  • Condizioni economiche fortemente disagiate che hanno portato alla rinuncia di alcune squadre ad essere parte della massima serie, vedi Acese, e il ripescaggio del Riviera di Romagna in un torneo a 12 squadre
  • Gli spostamenti della sede della finale di Supercoppa Italiana tra Agsm Verona e Brescia, in programma il 26 Settembre, per questioni logistiche da Bellaria a Castiglione delle Stiviere

Questi solo alcuni punti di cui il sindacato dei calciatori (AIC) ha tenuto conto per manifestare pubblicamente un forte disagio, minacciando uno sciopero del movimento del calcio femminile che mette a rischio l’inizio del campionato di Serie A.

“Nel corso del consiglio federale dello 31 agosto è stato formato un comitato esecutivo che avrebbe dovuto prendere decisioni virtuose sul calcio femminile – sottolinea l’AIC in una notaa oggi non è arrivata alcuna convocazione ufficiale, nonostante il fermento e l’evidente malcontento che il movimento ha continuato a mostrare nei vari incontri. Si respira un forte desiderio di seguire la linea della protesta collettiva

Nella giornata odierna è arrivata anche la replica del presidente della Figc Carlo Tavecchio secondo cui l’attenzione verso il calcio femminile nel nostro Paese non è mai stata così alta, e non dobbiamo disperdere questo patrimonio. Stiamo lavorando nella direzione giusta e continueremo a farlo realizzando cose concrete che fino a qualche tempo fa sembravano solo utopia” ha aggiunto Tavecchio parlando del calcio femminile e valutando «poco comprensibile» la minaccia di bloccare il campionato. “I progetti della Figc per lo sviluppo del calcio femminile in Italia hanno avviato un’evidente crescita del movimento a livello giovanile e dilettantistico – prosegue il presidente federale – favorendo inoltre, per la prima volta, un impegno diretto da parte dei club professionisti. Queste riforme stanno contribuendo, insieme all’attività delle nazionali, ad allargare la base delle praticanti ed a favorire un’aumentata attenzione da parte dei media e dell’opinione pubblica nei confronti del settore, come si è riscontrato ad esempio venerdì scorso in occasione della gara di qualificazione europea Italia-Georgia”.

Ci si chiede ora: quali saranno gli sviluppi? Al momento, è difficile dare una risposta visto che entrambe le parti sono molto distanti e poco disponibili ad ascoltare le argomentazioni altrui. Vero è che la confusione regna sovra nel movimento “pallonaro” in rosa ed è evidente che non ci si può fermare ad alcune iniziative lodevoli per mascherare una condizione complessiva che presenta tanti problemi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Immagine: pagina FB Brescia calcio femminile

Twitter: @Giandomatrix

 

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