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Judo, Europei cadetti 2015: l’Italia ha talento, vietato sprecare!

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È ancora una volta una grande Italia quella che esce dai Campionati Europei cadetti di judo. Con una medaglia d’oro e cinque di bronzo, la delegazione azzurra ha collezionato a Sofia un bottino migliore di quello di Atene 2014 (un oro e due bronzi). Per numero di podi, poi, l’edizione di quest’anno è la migliore degli ultimi cinque anni, superata dalle sette medaglie di Teplice 2010.

Nel complesso, dunque, la nazionale azzurra si è confermata tra le migliori squadre continentali a livello cadetti. Nel medagliere storico della competizione, per avere un punto di riferimento, l’Italia occupa il settimo posto assoluto, che diventa il sesto tra le nazionali attualmente esistenti (escludendo, dunque, l’Unione Sovietica). Ciò che va sottolineato, è che se gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una scarsità di medaglie continentali tra i senior (al di là del bronzo femminile a squadre di Baku, manca ancora un podio individuale), la categoria cadetti ha sempre regalato grandi soddisfazioni ai colori italiani. Un dato di fatto che mette in evidenza come spesso sia difficile, per i judoka azzurri, confermarsi tra i grandi dopo i successi giovanili.

L’edizione di quest’anno ci ha regalato soprattutto un grande Manuel Lombardo, campione europeo dei 60 kg dopo il bronzo vinto l’anno scorso tra i 55 kg. Il sedicenne piemontese è così entrato nel ristretto gruppo di italiani che hanno ottenuto due podi in questa competizione, tra i quali spiccano Elios Manzi ed Odette Giuffrida, capaci addirittura di collezionare due titoli. Lombardo conferma così tutto il suo talento, già messo in luce più volte e sottolineato anche dai risultati già ottenuti a livello junior.

Percorso contrario per Michela Fiorini (44 kg), che fu medagliata d’oro lo scorso anno e bronzo in questa edizione. La diciassettenne rappresenta al momento il miglior profilo tra le azzurrine insieme all’altra medagliata Alice Bellandi (70 kg) visto che, al contrario di quanto accade da qualche anno tra i senior, nella categoria cadetti l’Italia dispone di una squadra maschile più brillante nei confronti delle ragazze. Biagio D’Angelo (50 kg) e Luca Carlino (55 kg) hanno confermato quanto di buono fatto vedere in questa stagione, mentre Giovanni Esposito (66 kg) è andato a prendersi la medaglia dell’unica categoria che manca nel palmarès del fratello Antonio, campione mondiale junior e campione europeo U23 tra i 73 kg. Ottime anche le prestazioni di molti dei non medagliati, come l’altro fratello d’arte Christian Parlati (73 kg), quinto, che però ha già dimostrato nella prima parte della stagione di essere un judoka di grandi prospettive.

La gestione di questi talentuosi atleti, assieme a quelli che hanno vinto a livello giovanile nelle ultime stagioni, dovrà dunque essere una priorità per l’Italia se si vuole dare un futuro brillante al proprio movimento. Lo sport italiano in generale ha spesso fatto prova di una scarsa abilità in questo senso, una tendenza da invertire il prima possibile.

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Immagine. EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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