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Giochi Europei Baku 2015|Azerbaijan secondo nel medagliere, solo un caso?

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Uno dei dati più originali che sono venuti fuori dai Giochi Europei di Baku 2015 è senza dubbio il secondo posto dell’Azerbaijan padrone di casa nel medagliere finale della competizione. Al di là degli imprendibili russi, infatti, gli atleti azeri sono stati nel complesso i più performanti della rassegna multisportiva continentale. L’Azerbaijan si è dunque trasformato, in un colpo solo, in una grande potenza sportiva? Probabilmente non è così: cerchiamo allora di dare una spiegazione oculata al fenomeno.

LA CRESCITA DELLO SPORT AZERO
Lo sport azero è innegabilmente in crescita negli ultimi anni. Se, subito dopo l’indipendenza, la repubblica caucasica nata dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica rappresentava poco più che una comparsa nello sport (solo un argento ad Atlanta 1996 con il lottatore Namig Abdullayev), i risultati dell’Azerbaijan negli sport olimpici hanno sempre avuto un trend positivo: tre medaglie a Sydney 2000, cinque ad Atene 2004, sette a Pechino 2008 e dieci a Londra 2012. Con due ori, due argenti e sei bronzi, la delegazione azera ha ottenuto nei Giochi londinesi anche il suo miglior piazzamento finale nel medagliere, chiudendo al trentesimo posto.

INVESTIMENTI MASSICCI NELLO SPORT
Con l’organizzazione dei Giochi Europei, l’Azerbaijan ha dato ancora una volta prova della sua volontà di voler investire nello sport, organizzando grandi manifestazioni sportive (si pensi al Gran Premio di Formula 1, che verrà inaugurato l’anno prossimo a Baku) e presentando squadre sempre più competitive in un numero di discipline crescente. Non dimentichiamo che per un governo discusso come quello del presidente Ilham Aliyev lo sport è un metodo perfetto per farsi pubblicità sia presso la propria popolazione che agli occhi dell’opinione pubblica mondiale. Gli sport che vanno per la maggiore in Azerbaijan sono quelli di combattimento, ma attraverso gli investimenti e le naturalizzazioni (pagate a suon petrodollari) anche in altre discipline gli azeri stanno cominciando a dire la loro.

L’INNEGABILE VANTAGGIO DI GIOCARE IN CASA
Detto questo, va comunque sottolineato che l’Azerbaijan ha potuto beneficiare del fattore campo, fatto da non trascurare soprattutto in occasione dei Giochi Europei, dove la maggioranza dei Paesi ha risparmiato alcuni dei propri atleti migliori. Gli azeri, al contrario, hanno schierato il loro meglio in tutti gli sport, vista la naturale volontà di ben figurare di fronte al proprio pubblico. In alcune discipline, poi, qualche arbitro o giudice particolarmente casalingo si è sicuramente fatto sentire.

UN CALENDARIO AMPUTATO
Una delle grandi pecche dei Giochi Europei è stata quella di vedere l’assenza di alcuni degli sport più seguiti e conosciuti del programma olimpico. Se gli sport amati dagli azeri erano tutti presenti con calendari completi, al contrario l’assenza della “vera” atletica (senza nulla togliere a coloro che si sono giocati la quarta serie della ex Coppa Europa) ha senza dubbio rappresentato un handicap per le potenze tradizionali dello sport continentale. Basterebbe sommare il medagliere degli Europei di Zurigo 2014 a quello di Baku 2015 per avere un’idea di quelle che sarebbero state le gerarchie, con Gran Bretagna e Francia che avrebbero scavalcato gli azeri. E non dimentichiamo altri sport dove ancora Francia e Gran Bretagna, senza dimenticare la Germania, avrebbero potuto fare incetta di medaglie: ciclismo su pista, canottaggio, canoa slalom, equitazione, vela. Gli innegabili progressi dell’Azerbaijan non vanno dunque amplificati sulla base di un medagliere che di rappresentativo ha molto poco, a meno che non lo si legga disciplina per disciplina e prendendo in considerazione il parco partenti.

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giulio.chinappi@oasport.it

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    1 Luglio 2015 at 15:52

    Non credo che sia un caso. A me comunque queste impennate puzzano. Ed è abbastanza frequente che chi organizza una manifestazione abbia un impennata di risultati. Il Brasile sarà la prossima. Prima anche Spagna e Gran Bretagna. Sicuramente ci sono degli investimenti nello sport ma secondo me i risultati arrivano un po’ troppo velocemente. Non capisco invece la nostra posizione che vogliamo ospitare i giochi olimpici ma non facciamo niente per avere una sqyadra fortemente competitiva.

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