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Calcio, qualificazioni Mondiali 2018: le avversarie dell’Italia. Spagna prima rivale, incognita Albania

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A San Pietroburgo si sono svolti i sorteggi dei gironi per le qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia. Italia sorteggiata nel gruppo G con Spagna, Albania, Israele, Macedonia e Liechtenstein. Andiamo ad analizzare le nostre avversarie

SPAGNA: Quasi superflua la descrizione di una nazionale che ha vinto due Europei consecutivi (2008 e 2012) ed un Mondiale (2012). La generazione d’oro sembra però essere volta al termine, dopo che in Brasile “la Roja” è uscita subito al primo turno. Del Bosque è rimasto in panchina e ha già attuato un importante ricambio generazionale, che aumenterà ancora di più con l’inizio delle qualificazioni mondiali, quando i leader della Spagna potrebbero diventare lo juventino Alvaro Morata e il portiere David De Gea, solo per citare alcuni nomi.
Nel girone di qualificazione ad Euro 2016 è attualmente al secondo posto, dietro alla Slovacchia, complice la sconfitta maturata proprio contro Hamsik e compagni.
Numero 12 del ranking Fifa, vanta 14 presenze ed una vittoria (2010) ai Mondiali.

ALBANIA:  In panchina c’è una vecchia conoscenza del nostro campionato, come Giovanni De Biasi, che sta portando la nazionale balcanica ad una prima storica qualificazione agli Europei. Anche in campo non mancano gli italiani con i due della Lazio Berisha e Cana, l’empolese Hysaj e l’ex Parma Lila. Squadra difficile da affrontare tra le mura amiche e che ha saputo mettere in difficoltà altre big del calcio europeo come Francia e Portogallo. Probabilmente è la terza forza del girone e proverà a sfruttare i passi falsi di Spagna ed Italia ed inserirsi nella corsa ai primi due posti.
Numero 36 del ranking Fifa, non ha mai partecipato ad un Mondiale.

ISRAELE: Altra nazionale che crede e spera nella qualificazione ai prossimi Europei, essendo al terzo posto nel proprio girone ed in piena lotta con Bosnia e Cipro. Si tratta di una delle tante nazionali in crescita negli ultimi anni, ma che si è sempre avvicinata al grande risultato senza mai ottenerlo. La stella è l’ex Palermo Eran Zahavi, che in Sicilia non ha certamente impressionato, mentre in patria continua ad offrire grandi prestazioni.
Numero 51 del ranking Fifa, ha partecipato ad una sola edizione dei Mondiali (1970), venendo eliminata al primo turno.

MACEDONIA: Tra le nazionali balcaniche è quella che non ha mai fatto il salto di qualità, restando sempre ai margini del calcio europeo. Anche nelle qualificazioni europee ha raccolto solamente tre punti, frutto della vittoria ottenuta contro il Lussemburgo. In rosa c’è anche l’ex Cagliari, Ibrahimi, che in Sardegna ha totalizzato 25 presenze e due reti. Non dovrebbe rappresentare un pericolo per l’Italia.
Numero 105 del ranking Fifa, non ha mai partecipato ad un Mondiale.

LIECHTENSTEIN: Dovrebbe ricoprire il ruolo di cenerentola del gruppo e duellare con la Macedonia per evitare l’ultimo posto. Nelle qualificazioni europee ha totalizzato per ora cinque punti ed è stata capace di pareggiare in casa contro il Montenegro. In passato la stella era Mario Frick, attaccante visto a Siena e che negli ultimi anni addirittura faceva il centrale difensivo in nazionale. Molti giocatori provengono dal Vaduz FC, squadra che milita nella massima serie svizzera.
Numero 147 del ranking Fifa, non ha mai partecipato ad un Mondiale.

 

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foto da pagina FB di Alvaro Morata

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andrea.ziglio@oasport.it

2 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    26 Luglio 2015 at 16:09

    Se non ci qualificassimo avrebbe dell’incredibile

  2. ale sandro

    26 Luglio 2015 at 11:31

    Non mi sono mai interessati i Nostradamus e le Cassandre varie, ma non vedo come l’Italia ,pur in questo momento della sua storia calcistica, possa mancare la qualificazione, sia che si vinca il girone o che si vinca il playoff con un’altra seconda. Non avremo fenomeni ma non ci sono tutti questi brocchi che in tanti vedono (non mi riferisco ai titolari soliti ma anche ad altri giocatori italiani non presenti in nazionale ultimamente), poi chiaramente se si cerca di rinnovare la squadra dando un taglio al passato a mio parere non sarebbe un male. Soprattutto se si dovessero finalmente tenere in conto ,dando loro fiducia piena, giocatori giovani che stanno facendo bene in vari ruoli , sia in Italia che all’estero, e vengono o snobbati del tutto, o relegati a panca e tribuna. Una mancata qualificazione non la vedo come conseguenza del “povero calcio italiano in grave crisi”, la vedo come un harakiri.

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