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Giro d’Italia 2015: le squadre dei big all’attacco delle montagne
Come prevedibile, la lunga cronometro verso Valdobbiadene ha consegnato una classifica generale ben più definita di quanto le tredici frazioni precedenti non fossero state in grado di fare.
Alberto Contador si è nuovamente issato al comando con un vantaggio piuttosto importante su Fabio Aru: 2’28”, soprattutto considerando le qualità di un campione immenso come lo spagnolo, non sembrano per nulla facili da recuperare per il giovane sardo, che pure, alla seconda esperienza alla corsa rosa, sta ugualmente disputando un Giro meraviglioso. La lotta per il terzo gradino del podio vede poi un arco di soli 2′ proprio tra la terza posizione, attualmente occupata da Andrey Amador, appannaggio del ceco Leopold König. Numerosi gli outsider presenti in questo filotto, a partire dai due nomi già citati, mentre mancano due potenziali favoriti della vigilia come Ryder Hesjedal e Richie Porte che sembrano troppo attardati per rientrare in gioco.
In ogni caso, quattro giornate di alta montagna, a partire da quella odierna, potrebbero ridisegnare l’intera graduatoria. Sulle grandi salite, la squadra può risultare importante almeno tanto quanto lo stato di forma del capitano: in questo, Fabio Aru ha un grande vantaggio, perché la sesta posizione di Dario Cataldo e la settima di Mikel Landa confermano la straordinaria solidità dello squadrone kazako, della quale fanno parte anche interpreti come Tanel Kangert, Paolo Tiralongo e Diego Rosa dalle spiccate attitudini di scalatori. Contador…è Contador e, qualora non bastasse, potrà contare su un sin qui ottimo Roman Kreuziger e in seconda battuta su Michael Rogers. Potenzialmente, si potrebbero vedere davanti anche molte maglie della Movistar, con Amador che ha tutte le intenzioni di difendere l’interessantissima terza piazza in classifica e avrà al suo fianco i vari Visconti, Izagirre e Intxausti. Tra le altre, al netto di una Sky solida ma clamorosamente spuntata, non emergono team in grado di influenzare eccessivamente la corsa: i vari Rigoberto Urán, Damiano Caruso (troppo poco si è parlato di lui sinora) e Jurgen Van den Broeck dovranno cavarsela spesso da soli, anche se il belga potrà usufruire dell’apporto di un gregario d’eccezione come Maxime Monfort.
foto: pagina Facebook Giro d’Italia
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marco.regazzoni@oasport.it
