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Ciclismo

Giro d’Italia 2015: il salto di qualità di Sacha Modolo

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L’esame di maturità si può fare anche a 28 anni. Sacha Modolo lo sta svolgendo in questo Giro d’Italia e, comunque vada a finire la corsa rosa, lo avrà superato a pieni voti.

Il trevigiano classe ’87 ha sempre collezionato, da ottimo velocista qual è, vittorie su vittorie. Già tra gli under 23 era tra i più vincenti in assoluto, con una media annua di sette, otto successi: il quarto posto alla prima Milano-Sanremo della carriera, nel 2010, lo confermò tra i più promettenti. Poi, dopo la comprensibile stagione di apprendistato, ecco riprenderlo il filo con i (tanti) successi: dieci nel 2011, sei nel 2012, nove nel 2013, quindi il cambio di casacca dalla Bardiani alla Lampre porta in dote otto successi nel 2014. Prima di questo Giro d’Italia, nella sua ancor giovane carriera aveva vinto tante volte in Cina, poi in Austria, in Argentina, in Turchia, in Danimarca, senza disdegnare uno splendido sprint al Giro di Svizzera (nella quinta frazione dell’anno passato), due edizioni della Coppa Bernocchi ed una Coppa Agostoni.

Mancava, appunto, l’esame di maturità, ovvero il salto in avanti per essere definitivamente proiettato tra i migliori sprinter del mondo: quel passaggio avviene solo con la vittoria in una classica oppure nelle grandi corse a tappe. Sacha lo ha centrato a Jesolo, nel suo Veneto, settimana scorsa: non contento, sull’insidioso arrivo odierno di Lugano si è esibito in un bis che ha perfettamente coronato il lavoro della Lampre-Merida, efficace ad entrare in azione solo nell’ultimissima fase di corsa senza sprecare energie. Certo, qualcuno potrà obiettare che a questo Giro d’Italia mancano Cavendish, Kittel, Degenkolb, altre ruote veloci di fama internazionale: ma a Jesolo ha fatto meglio di Greipel e Matthews, tanto per citarne due, senza dimenticarsi dei nostri Nizzolo e Viviani – anche quest’ultimo è già riuscito a sbloccarsi in un grande giro – che non sono certo gli ultimi arrivati. E poi la colpa semmai è degli assenti, perché non si può sempre sminuire una vittoria sulla base dei nomi che hanno rinunciato a prendere parte ad una competizione: un successo al Giro d’Italia resta un successo al Giro d’Italia. Se poi sono due, allora il salto di qualità è davvero compiuto.

foto: profilo Facebook Sacha Modolo

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marco.regazzoni@oasport.it

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